Estate iblea. Una riflessione del consigliere Mirabella
“Ho atteso di prender parte a qualche iniziativa e raccogliere i primi commenti dei cittadini, che dovrebbero essere tra i principali fruitori di tale pianificazione, affinché potessi trarre i primi bilanci”.
E’ quanto sostenuto dal consigliere di Idee per Ragusa, Giorgio Mirabella, a poco meno della fine del primo mese della programmazione compiuta dall’amministrazione in termini di spettacoli ed eventi inseriti nel fitto cartellone dell’Estate Iblea.
“Ricordo a me stesso, prima di compiere una disanima, che, come riferito dallo stesso titolare dell’assessorato alla cultura e allo spettacolo, Stefania Campo, questa programmazione è costata all’amministrazione 120 mila euro. C’è chi potrebbe considerarla una somma congrua, chi eccessiva e chi limitata. Il tutto ovviamente è soggettivo, ma un parametro che ritengo oggettivo riguarda cosa sia all’interno di questo cartellone e la durata dello stesso. Da ciò che ho potuto constatare e che mi è stato riferito, ad eccezione di qualche evento, la maggior parte ha avuto un seguito piuttosto ridotto, ossia non c’è stato un considerevole afflusso di pubblico e comunque questo cartellone, per interesse, al momento non è riuscito a varcare i confini comunali. Pare sia stato realizzato esclusivamente ad uso e consumo della popolazione ragusana. Questo ci sta perfettamente, ma, a mio avviso, non poteva essere l’unica finalità da ottenere, considerata la somma che è stata investita, di cui una buona parte è stata trattenuta dagli introiti registrati dalla tassa di soggiorno. A mio avviso in questa pianificazione, senza entrare nel merito del calibro degli spettacoli e degli eventi programmati, manca un’idea progettuale di fondo e soprattutto la possibilità di poter intercettare anche l’interesse di turisti che avrebbero movimentato il tessuto economico ragusano, dandogli una boccata di ossigeno in un periodo molto atteso. Così pare non sia stato, almeno facendo un breve giro a Marina di Ragusa, a Ragusa Superiore e a Ibla. Le presenze sono rimaste quelle dei residenti, senza aggiungere o togliere. Ritengo che avendo investito una somma trattenuta dagli introiti della tassa di soggiorno, l’amministrazione, nella stesura del programma, avrebbe dovuto tener conto delle esigenze del tessuto turistico del territorio, cercando di restituir agli operatori quanto, in modo strutturato, sono riusciti a portare nelle casse del Comune. Ciò al momento non è avvenuto, perché nei fatti mancano i “grandi eventi”, ossia iniziative di spessore che potessero attrarre un pubblico ben oltre i confini locali. Passaggio, o scelta, che non è stata compiuta, non capendo le ragioni. Comprendiamo che l’amministrazione ha voluto in gran parte premiare gli artisti locali e organizzare un programma spalmato su tre mesi, comprendo che è un impegno organizzativo ed economico considerevole, ma mi chiedo se, a conti fatti, ne sia valsa la pena e se il ritorno in termini economici e di immagine preventivato sarà ampiamente rispettato. Tra l’altro, e concludo, pare che in questa predisposizione dell’Estate Iblea manchi totalmente un confronto e una integrazione, in termini strategici, con l’Assessore al Turismo, solo in questo modo si possono comprendere alcune scelte, altrimenti dobbiamo ritenere che si proceda a comparti stagno, senza alcuna interlocuzione tra i due assessorati”.