Le mille anime dei grillini, tra liste di proscrizione ed incoronazioni
In un comunicato festante e pieno d’orgoglio il Comune di Ragusa ha ricordato che, il prossimo 2 luglio, Massimiliano Fuksas sarà a Ragusa per presenziare a due incontri sul futuro urbanistico ed architettonico del territorio ibleo. Insomma un colpaccio per l’Amministrazione Piccitto, che è riuscita ad accaparrarsi il popolare architetto, che molti, forse con una punta canzonatoria, chiamano l’archistar. Ma naturalmente non possiamo farci condizionare dai giudizi invidiosi di certa gente, nel mondo dei progettisti, Fuksas, è un pezzo da 90.
L’emozione è tanta, così come l’aspettativa, chissà quali progetti potrà presentare per una cittadina barocca come quella iblea. Una buona commistione moderno-antico è sempre suggestiva, specie se saputa fare. Tutt’altro discorso, invece, andrebbe fatto sulla fattibilità dell’opera o delle opere, come sugli ipotetici costi, che una tale operazione potrebbe comportare per un Comune, grande o piccolo che sia.
Come dimenticare, per esempio, il flop del polo congressuale più grande d’Europa, La Nuvola, un’opera faraonica progettata da Fuksas per la Capitale, per la quale erano stati stanziati ben 276 milioni di euro, di cui 20 milioni sono già finiti nelle tasche dell’architetto, nonostante, però, l’opera sia rimasta incompiuta; Fuksas perciò è stato licenziato.
Dal 2008 al 2013 i costi sono lievitati, così come i tempi di realizzazione e così la vicenda è finita in Procura, suscitando, tra l’altro, l’interesse della Corte dei Conti, si profila un danno erariale, del Dipartimento del Tesoro e dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (Avcp). Ma Fuksas non ci sta a fare da capro espiatorio e rispedisce, inspiegabilmente, al mittente le accuse. Stranamente, in fondo è lui il progettista e lui è stato il direttore dei lavori, ed ad esser entrate nelle mirino delle autorità sono proprio le troppe varianti volute da Fuksas al progetto originario.
Una vicenda che ha mandato su tutte le furie un bel po’ di persone, tra le quali annoveriamo il gruppo consiliare dei 5 Stelle in Campidoglio, che oltre a considerare spropositata la parcella percepita dall’archistar, quasi 20 milioni di euro in 5 anni, i consiglieri hanno sottolineato come appare: “ancora più incredibile, la circostanza che un compenso di tale entità, corrispondente ad oltre 900 anni di stipendio di un impiegato comunale e talvolta di un architetto ‘qualsiasi’, sia stato ritenuto insufficiente dal diretto interessato”.
Sono proprio indignati i pentastellati e come dargli torto, uno sdegno che non troviamo nei loro omologhi ragusani, che anzi non vedono l’ora di scoprire come poter ridisegnare Ragusa, per poterla rilanciare a livello sociale ed economico, a tal punto che nel comunicato stampa del Comune leggiamo: “la città di Ragusa, per un giorno, sarà ‘Capitale’ dell’architettura e dell’innovazione urbanistica – spiegano il sindaco Federico Piccitto e l’assessore ai Centri Storici Giuseppe Dimartino – Sarà un momento di confronto importante, fortemente voluto da questa Amministrazione, che intende rappresentare soprattutto un’occasione di riflessione e di crescita comune rispetto ai progetti di pianificazione urbanistica della nostra città propedeutici per il rilancio del nostro tessuto sociale, economico e culturale”. Tutto chiaro, limpido, cristallino.
Mi sfugge, però, il senso di scrivere la parola capitale, con la C maiuscola e metterla tra virgolette. Parlano di Roma? Si stanno riferendo a La Nuvola? E se sì in che senso? O forse è un messaggio diretto, e quindi non ci interessa, ai loro colleghi pentastellati del Campidoglio? Misteri della lingua italiana.