La Cassa Depositi e prestiti chiede a Ispica la restituzione del prestito
Il presidente del Circolo territoriale NCD di Ispica, Mariagiovanna Gradanti, è intervenuto, con una nota, per tentare di far chiarezza sulla richiesta di restituzione delle somme stanziate al Comune di Ispica dalla Cassa Depositi e Prestiti in virtù del decreto legge 35/2013, sul pagamento dei debiti scaduti delle pubbliche amministrazioni.
“Il consigliere Paolo Monaca, in un suo documento diffuso a mezzo stampa, ha affermato di essere a conoscenza di una nota inviata dalla Cassa Depositi e Prestiti, in data 20 Febbraio, con la quale viene notificata la risoluzione del contratto di anticipazione ai sensi del DL 35/2013, ‘per cui entro il 7 marzo l’Ente era invitato a restituire l’intera somma della prima tranche di 6 milioni di euro più circa 140 mila euro di interessi maturati’. Ritengo singolare che un consigliere comunale venga a conoscenza di una nota inviata dalla Cassa Depositi e Prestiti al Comune, prima ancora che questa giunga a destinazione; la notifica, infatti, è avvenuta a mezzo PEC il giorno 18 marzo scorso, alle ore 16.06. Ad ogni buon conto – continua Gradanti – il consigliere Monaca dovrebbe spiegare alla città il motivo per cui la CDP abbia chiesto la restituzione del denaro in precedenza concesso: il motivo è proprio la dichiarazione di dissesto, intervenuta dopo la richiesta del Sindaco di accedere ai fondi per il pagamento dei debiti scaduti delle pubbliche amministrazioni.
I fondi, mi permetto sommessamente di ricordarlo, sono stati concessi esclusivamente al fine di provvedere al pagamento dei debiti accertati, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012, ovvero dei debiti di parte capitale per i quali sia stata emessa fattura o richiesta di pagamento entro il predetto termine: si tratta, in sostanza, di somme vincolate destinate all’esclusivo pagamento dei creditori del Comune. Il Sindaco, da parte sua, ritiene che non sussistano le condizioni per dover ottemperare alla restituzione, dal momento che il DL 35 è stato successivamente integrato per comprendere anche gli enti in dissesto; egli attuerà, tuttavia, tutte le contromisure disponibili avverso questo provvedimento. Se, nonostante ciò, il Comune dovesse malauguratamente perdere questa preziosa possibilità di pagare i creditori dell’ente e ridare ossigeno a decine di imprese, questi sapranno certamente chi ringraziare” si conclude amaramente il documento di Gradanti, con un chiaro riferimento al consigliere Monaca in particolare ed, in generale, ai consiglieri che hanno approvato la delibera di dissesto”.