Una triste storia di maltrattamenti, finita “bene”
I militari della Stazione carabinieri di Ragusa Ibla hanno denunciato un pensionato per maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie e ne hanno proposto l’allontanamento da casa. Cautelativamente gli hanno ritirato il fucile da caccia.
Ieri pomeriggio i militari della Stazione di Ibla, dopo essere stati chiamati dal Pronto soccorso per la presenza di una donna malmenata, si sono presentati presso l’abitazione dove questa vive col marito sulla strada per Giarratana.
Giunti nella casa dei due coniugi i militari hanno a lungo ascoltato la vittima, che ha raccontato anni di percosse, violenze ed angherie.
La situazione, dopo anni di silenzio, era ormai divenuta insostenibile e così la donna ha avuto il coraggio di sfogarsi coi carabinieri. Nel corso del racconto è emerso che circa due anni or sono, la donna, per le minacce subite, fortemente impaurita, temendo il peggio per sé, aveva preso il fucile sovrapposto da caccia del marito e lo aveva nascosto in casa per timore che l’uomo, in uno scatto d’ira, le potesse sparare. I militari perciò lo hanno sequestrato. Immediatamente è partita la proposta al Questore di ritiro del porto uso caccia e al Prefetto per decretare il divieto di detenzione di armi. Il Prefetto di Ragusa, dott. Annunziato Vardè, con urgenza ed estrema rapidità ha già intimato all’uomo il divieto assoluto di detenere armi.
L’uomo, G.C. pensionato di 76 anni, è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali e i militari hanno anche proposto alla Procura della Repubblica di Ragusa di richiedere al Giudice per le indagini preliminari la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima e dell’allontanamento dalla casa familiare. Nel frattempo la donna ha preferito, anziché far allontanare l’uomo dai carabinieri, di far la valigia e andare lei a vivere da sola in un’altra casa di proprietà.
Un (quasi) “lieto” fine a una storia che per la piega che aveva preso avrebbe potuto avere un tragico epilogo, grazie all’attenzione dei sanitari del Pronto soccorso e al tempestivo intervento dei carabinieri.