L’on. Digiacomo rassicura sulla rimodulazione della rete ospedaliera
In merito alla discussione in atto all’Ars sulla rimodulazione della rete ospedaliera l’onorevole Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanità dell’Ars, prova a tranquillizzare i ragusani, ma principalmete gli abitanti di Comiso e di Scicli, i due comuni più coinvolti dall’eventuale riforma ospedaliera.
“Mi rendo conto – dichiara l’on. Digiacomo – che cittadini e amministratori di molte realtà siciliane sono in ansia per i possibili effetti del Piano di rimodulazione della rete ospedaliera, ma adesso serve la giusta dose di serenità: il Piano dovrà passare dalla commissione Sanità dell’Ars, i rappresentanti di forze politiche e territori lo esamineranno e tutti i componenti, a cominciare dal sottoscritto, lavoreranno per adottare ogni modifica utile e necessaria. L’assessore Borsellino – conclude Digiacomo – ha già manifestato ampia disponibilità ad accogliere eventuali osservazioni ispirate al buon senso e all’obiettivo di migliorare e rendere i più efficienti i servizi offerti ai cittadini”.
La questione è delicata. Si parla di razionalizzazione delle risorse della sanità regionale affinché si possa migliorare ed economicizzare il servizio. Una rivoluzione per certi versi lungamente attesa, ma anche temuta. Si parla, infatti, di tagliare o riconvertire una serie di posti letto, se non addirittura chiudere o accorpare alcuni nosocomi. In sintesi in Sicilia e quindi anche nell’Asp di Ragusa c’è un surplus di posti letto ordinari, mentre c’è un deficit per quanto riguarda i posti letto per la riabilitazione, la lungodegenza e l’emergenza ed urgenza.
Il numero dei posti letti non è naturalmente arbitrario, ma è stabilito in base ad un rigido rapporto tra le Asp e il loro bacino d’utenza. In Sicilia la normativa è abbastanza chiara. Con il Decreto Assessoriale n. 1868 del 2010 sono state approvate le linee di indirizzo regionali per la determinazione delle dotazioni organiche delle aziende siciliane. Ecco perché si parla di rimodulazione come revisione del numero dei posti letto, ma anche come adeguamento alla normativa nazionale e regionale.