Consorzio Universitario: la Provincia recede ma non per ora.
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C’è preoccupazione nell’ambito della dirigenza del Consorzio Universitario di Ragusa dopo la delibera del Commissario della Provincia, avv. Scarso, finalizzata a far uscire l’ente di Viale del Fante dalla governance dell’università iblea. Infatti il commissario Scarso, il 27 dicembre scorso, su parere ed indicazione di tutti i dirigenti della Provincia, aveva, con una delibera “di giunta”, deciso di recedere dalla convenzione con il Consorzio Universitario. Perchè la decisione di Scarso diventi effettiva ed esecutiva manca, però, un altro passaggio burocratico ed amministrativo e cioè un’ulteriore delibera, questa volta del consiglio provinciale, che ratifichi la delibera di giunta di cui abbiamo parlato prima. Questo iter è necessario in considerazione del fatto che l’adesione e di conseguenza il recesso da consorzi e partecipate è materia di consiglio provinciale. Ora bisogna ricordare che l’avv Scarso impersona, nello stesso tempo, il presidente, la giunta ed il consiglio quindi, volendo, questa seconda delibera si potrebbe fare in quattro e quattr’otto. Ma non andrà così. In una intervista rilasciata a Teleiblea, in onda questa sera nell’Indice delle ore 21,00, Scarso afferma che la delibera del 27 dicembre è soprattutto un pungolo per la politica locale affinché si metta mano alla situazione del Consorzio. E’ infatti impensabile, dice Scarso, che la dirigenza del Consorzio ( il vice presidente in carica sen. Battaglia, precisiamo noi) decida di quanto ha bisogno l’organismo senza consultarsi con i soci. Ne deriva che il consorzio chieda, per il proprio sostentamento, cifre troppo alte che, seppur necessarie, ma è tutto da verificare, non possono essere versate da un ente come la Provincia che non ha assolutamente i fondi sufficienti. Quindi, insiste Scarso, non sarà certo questo commissario, prorogato, in seguito alle recenti vicissitudini regionali, per altri 45 giorni, a decretare la fine del Consorzio ma si tratta di un tema che dovrà, al più presto essere affrontato in sede politica ed amministrativa. Non si sa cosa possa fare il Comune ma è certo, conclude Scarso che la Provincia, restando così le cose non potrà ottemperare alle richieste del Consorzio per il 2014. Ecco la decisione di recedere che al momento è sospesa. Nei prossimi giorni, quando arriveranno i fondi promessi dalla Regione per chiudere il 2013, la provincia verserà una piccola quota al Consorzio. Una “cosuzza” diece Scarso per far capire che non c’è nessun pregiudizio ma solo un mero riconoscimento della attuale situazione amministrativa dell’ente.
Se il Commissario Scarso… Non solo di cognome, asserisce che la Provincia é al capolinea, non capisco cosa ci stanno a fare 8 Dirigenti pagati 120.000 euro ciascuno. Esiste una legge che può revocarli e i soldi a loro destinati per il 2014 , possono colmare il debito del Consorzio universitario, più utile degli inutili Dirigenti… O no?
Stamani su un quotidiano locale è comparso un articolo riguardante il recesso della Provincia regionale di Ragusa dal Consorzio universitario e la relativa deliberazione del Commissario straordinario ,n 236/2013, è stata pubblicata sul sito on line dell’ente Provincia in data 29c.m.
In merito a tale atto deliberativo è opportuno che ci sia una attenta disamina dei precedenti atti e da cui emergono delle incongruenze rispetto all’assunzione del recesso dall’ente consortile:
– si fa riferimento alla spending review o dl 95/2012 poi convertito in legge n 135/2012 che mira “ ad eliminare sprechi ed inefficienze……allo scopo di concentrare l’azione su chi ne ha bisogno”; la spending review prevede tagli alle Regioni ed enti locali, all’accorpamento delle Provincie, alla riduzione del 20% dei dirigenti e del 10% dei dipendenti occupati nelle amministrazioni pubbliche ed inoltre una stretta sulle società a totale partecipazione pubblica o controllate che hanno ottenuto nel 2011 un fatturato da prestazioni di servizi a favore di pubbliche amministrazioni per oltre il 90% del fatturato. Per queste società il decreto prevede lo scioglimento entro la fine 2013 o l’alienazione delle partecipazioni. Il Consorzio universitario non rientra tra tali società bensì come recita l’art.3 co.27 della legge 244/207 non ha per oggetto produzione di beni e servizi ma persegue finalità istituzionale dell’ente comune, provincia.
-analizziamo la deliberazione n 29 nov.2013 nella quale la Provincia “ritiene indispensabile prevedere nell’apposito intervento lo stanziamento di spesa occorrente per la copertura delle quote che il Consorzio universitario pone a carico della Provincia…..” e nella variazione di spesa ( delib.n 205/2013) inserisce un contributo per il funzionamento del Consorzio di E.471.942,51 e sottrae da tale somma E.204.632,00 per Borse di studio Istituti superiori; tutto questo solo dopo “alla verifica dell’effettiva sussistenza del relativo obbligo giuridico”; per quanto sopra esposto si fa riferimento alla deliberazione Corte dei Conti sez. Autonomie n 23 /2013 nella quale si evidenzia che “ ai fini della valutazione in ordine ai debiti fuori bilancio…….è altresì fondamentale realizzare un accurato esame dei rapporti finanziari con le società partecipate, consorzi…..se esistono situazioni da ripianare o alla necessità di un intervento finanziario da parte dell’ente locale – art.194 co.1 lettere b) c) del Tuel..”
-nella delibera suindicata, quindi dal punto di vista finanziario si richiama altresì una deliberazione della Corte dei Conti per apportare variazione di spesa giustificando la somma per il funzionamento del Consorzio con l’art.194 del Tuel, nel quale si evidenzia che” da sentenze;…….nei limiti degli obblighi derivanti da statuto, convenzioni , atti costitutivi…..”, riconoscendo così gli obblighi sorti derivanti dallo Statuto che regolamenta l’attività del Consorzio universitario , dall’altro si nega che giuridicamente vi è la sussistenza;
– bene, “il relativo obbligo giuridico”, sussiste in quanto è lo Statuto dell’Ente che dispone delle somme che la Provincia deve assegnare all’Ente, prevedendo un contributo ordinario pari all’80% delle quote consortile (E.120.00,00) e un contributo integrativo che verrà indicato dal Cda del Consorzio in base alle spese da sostenere per il funzionamento; la Provincia autonomamente non si attiene a quanto indicato dallo Statuto e decide di assegnare solo E.150.000,00 e a conti fatti sarebbero apportate tali somme come contributo ordinario di E.96.00,00 e le rimanenti E.54.000,00 per il funzionamento, da parte dei dirigenti della Provincia bastano i 54.000,00 euro per mandare avanti il consorzio, è stato deciso così ed oltretutto nella delibera si deve esaminare la sussistenza di E. 471.942,51 che poi si riducono di ben E.200.000,00!
– nella seduta dell’assemblea regionale del 13 novembre 2013 avente all’ordine del giorno “Copertura di spese alle Province regionali per garantire le convenzioni con i Consorzi universitari” , il Presidente della Regione Siciliana nel suo intervento dichiara che: “Fra l’altro, in alcune Province già si stanno risolvendo questi problemi anche con altre risorse che non sono necessariamente quelle di questa variazione e prenderei questo ordine del giorno come una raccomandazione e poi con i commissari delle province si vede nel dettaglio,….”, non si comprende come l’Avv. Scarso abbia potuto prendere una tale decisione di recedere dal Consorzio universitario senza essersi confrontato con la Regione !
– oltretutto, il commissario straordinario ha firmato un accordo transattivo con l’Ateneo etneo , in tal caso non adempiendo alle obbligazioni assunte e non fornendo finanziariamente quanto previsto, l’art.5 recita che protraendosi” per oltre tre mesi dall’inadempimento”, ci sarà “ la risoluzione dell’accordo transattivo”.
Concludendo si otterrà quanto voluto da Catania, il trasferimento di Lingue e letterature nella città etnea. “Bene, bravo, bis, “era famosa tale battuta detta da un cabarettista di un tempo.
Non si vuole entrare nel merito della polemica della illegittimità della nomina con Decreto del Presidente della Regione Sicilia n 85 del 11/04/2013 in base a quanto previsto dalla L.R. n7/ Marzo 2013 “Norme transitorie per l’istituzione dei liberi consorzi”, nella quale si fa riferimento all’art.145 della L.R. n16/1963 sulla nomina dei commissari straordinari, con possibili ripercussioni sugli atti deliberati.
Grazie
E.C
Ermete Caraffa
Stamani su un quotidiano locale è comparso un articolo riguardante il recesso della Provincia regionale di Ragusa dal Consorzio universitario e la relativa deliberazione del Commissario straordinario ,n 236/2013, è stata pubblicata sul sito on line dell’ente Provincia in data 29c.m.
In merito a tale atto deliberativo è opportuno che ci sia una attenta disamina dei precedenti atti e da cui emergono delle incongruenze rispetto all’assunzione del recesso dall’ente consortile:
– si fa riferimento alla spending review o dl 95/2012 poi convertito in legge n 135/2012 che mira “ ad eliminare sprechi ed inefficienze……allo scopo di concentrare l’azione su chi ne ha bisogno”; la spending review prevede tagli alle Regioni ed enti locali, all’accorpamento delle Provincie, alla riduzione del 20% dei dirigenti e del 10% dei dipendenti occupati nelle amministrazioni pubbliche ed inoltre una stretta sulle società a totale partecipazione pubblica o controllate che hanno ottenuto nel 2011 un fatturato da prestazioni di servizi a favore di pubbliche amministrazioni per oltre il 90% del fatturato. Per queste società il decreto prevede lo scioglimento entro la fine 2013 o l’alienazione delle partecipazioni. Il Consorzio universitario non rientra tra tali società bensì come recita l’art.3 co.27 della legge 244/207 non ha per oggetto produzione di beni e servizi ma persegue finalità istituzionale dell’ente comune, provincia.
-analizziamo la deliberazione n 29 nov.2013 nella quale la Provincia “ritiene indispensabile prevedere nell’apposito intervento lo stanziamento di spesa occorrente per la copertura delle quote che il Consorzio universitario pone a carico della Provincia…..” e nella variazione di spesa ( delib.n 205/2013) inserisce un contributo per il funzionamento del Consorzio di E.471.942,51 e sottrae da tale somma E.204.632,00 per Borse di studio Istituti superiori; tutto questo solo dopo “alla verifica dell’effettiva sussistenza del relativo obbligo giuridico”; per quanto sopra esposto si fa riferimento alla deliberazione Corte dei Conti sez. Autonomie n 23 /2013 nella quale si evidenzia che “ ai fini della valutazione in ordine ai debiti fuori bilancio…….è altresì fondamentale realizzare un accurato esame dei rapporti finanziari con le società partecipate, consorzi…..se esistono situazioni da ripianare o alla necessità di un intervento finanziario da parte dell’ente locale – art.194 co.1 lettere b) c) del Tuel..”
-nella delibera suindicata, quindi dal punto di vista finanziario si richiama altresì una deliberazione della Corte dei Conti per apportare variazione di spesa giustificando la somma per il funzionamento del Consorzio con l’art.194 del Tuel, nel quale si evidenzia che” …….nei limiti degli obblighi derivanti da statuto, convenzioni , atti costitutivi…..”, riconoscendo così gli obblighi sorti derivanti dallo Statuto che regolamenta l’attività del Consorzio universitario , dall’altro si nega che giuridicamente vi è la sussistenza;
– bene, “il relativo obbligo giuridico”, sussiste in quanto è lo Statuto dell’Ente che dispone delle somme che la Provincia deve assegnare all’Ente, prevedendo un contributo ordinario pari all’80% delle quote consortile (E.120.00,00) e un contributo integrativo che verrà indicato dal Cda del Consorzio in base alle spese da sostenere per il funzionamento; la Provincia autonomamente non si attiene a quanto indicato dallo Statuto e decide di assegnare solo E.150.000,00 e a conti fatti sarebbero apportate tali somme come contributo ordinario di E.96.00,00 e le rimanenti E.54.000,00 per il funzionamento, da parte dei dirigenti della Provincia bastano i 54.000,00 euro per mandare avanti il consorzio, è stato deciso così ed oltretutto nella delibera si deve esaminare la sussistenza di E. 471.942,51 che poi si riducono di ben E.200.000,00!
– nella seduta dell’assemblea regionale del 13 novembre 2013 avente all’ordine del giorno “Copertura di spese alle Province regionali per garantire le convenzioni con i Consorzi universitari” , il Presidente della Regione Siciliana nel suo intervento dichiara che: “Fra l’altro, in alcune Province già si stanno risolvendo questi problemi anche con altre risorse che non sono necessariamente quelle di questa variazione e prenderei questo ordine del giorno come una raccomandazione e poi con i commissari delle province si vede nel dettaglio,….”, non si comprende come l’Avv. Scarso abbia potuto prendere una tale decisione di recedere dal Consorzio universitario senza essersi confrontato con la Regione !
– oltretutto, il commissario straordinario ha firmato un accordo transattivo con l’Ateneo etneo , in tal caso non adempiendo alle obbligazioni assunte e non fornendo finanziariamente quanto previsto, l’art.5 recita che protraendosi” per oltre tre mesi dall’inadempimento”, ci sarà “ la risoluzione dell’accordo transattivo”.
Concludendo si otterrà quanto voluto da Catania, il trasferimento di Lingue e letterature nella città etnea. “Bene, bravo, bis, “era famosa tale battuta detta da un cabarettista di un tempo.
Grazie
E.C
Ermete Caraffa