Comiso cresce se…..

Aeroporto_foto1.La notizia che l’Alitalia abbia finalmente deciso di accondiscendere alle pressanti richieste del management  dell’aeroporto di Comiso, mettendo in piedi un collegamento con Linate,  rende felici i cittadini iblei.  Non siamo di fronte al massimo dei  risultati ma per iniziare può andar bene. Dibennardo e Taverniti dunque saranno davvero soddisfatti perchè, da noi , quello che conta è l’immagine piuttosto che la sostanza e far   sapere che a Comiso vola l’Alitalia, fallita o no, fa crescere le quotazioni dell’intero gruppo dirigenziale. Certo un volo a mezza mattinata di domenica e un’altro di martedi fa capire che la compagnia di bandiera ha dovuto ricamare uno scampoletto di tempo tra un volo e l’altro per collegare il nuovo aeroporto del sud con la tentacolare capitale economica del nostro paese. Ma meglio di niente dicevamo. Allora si fa sempre più pressante l’esigenza del settore economico ibleo di avere un aeroporto che sia di supporto piuttosto che di scorta. Insomma serve che ci siano degli aerei posizionati a Comiso e che i voli partano da quì per andare ovunque e non al contrario.  Questo darebbe orari più utili e con un po di sforzo si potrebbe anche auspicare un andata e ritorno in giornata. Cosa che oggi è impossibile sia per Roma che per Milano. Dunque la strategia presentata una decina di giorni fa ad un gruppo di imprenditori iblei dalla AerosudFly sembra quella più adatta a far crescere il traffico tra Comiso e le altre città italiane. Purtroppo è anche un problema di soldi. La Ryanair è un colosso al quale tutti spalancano le porte e abbassano i pant…….. Non c’è storia e non c’è concorrenza. Questo non va bene alle  piccole compagnie che potrebbero, invece,  crescere insieme ad un piccolo aeroporto ma nenache alle grandi che oggi in un momento così delicato, davanti ad uno strapotere senza regole, si sono finalemnte rotte le scatole. E così  ecco che Meridiana denuncia Ryanair e EasyJet e parla di Comiso. “Le tratte sovvenzionate vadano a gara”. “I soldi che gli aeroporti italiani danno a Ryanair e EasyJet sono aiuti di Stato e rappresentano un’illecita concorrenza che noi denunciamo con forza, sono aiuti di Stato da abolire” . Leggiamo queste dichiarazioni di Roberto Scaramella, amministratore delegato di Meridiana sul quotidiano la Sicilia.
E’ ormai da parecchi anni che le compagnie straniere operano in Italia, ma hanno il regime fiscale del proprio paese.   «Noi abbiamo denunciato la distorsione competitiva che c’è in Italia perché ci sono degli aeroporti, delle Regioni, degli Enti locali sul territorio nazionale che finanziano le compagnie aeree low cost straniere, o attraverso dei finanziamenti diretti, o attraverso degli sconti per voli che non sono messi a gara. E questo non è un corretto andamento di mercato. Poi quando questi finanziamenti vengono dati da soggetti pubblici come alcuni aeroporti, che tra l’altro sono in perdita, si chiamano aiuti di Stato, e quindi vanno restituiti. E’ il caso della Sea Handling a Milano per cui c’è una discussione a livello comunitario, ed è il caso di tanti aeroporti sul territorio nazionale».  SEmbra tutto molto giusto. In Italia si mette a gara tutto quello che non fa gola. Per le altre cose ci si mette d’accordo . Ma in sostanza Meridiana cosa chiede?
«Abbiamo sollecitato il governo a sviluppare la nuova procedura europea sugli aiuti di Stato e di farsi promotore in Italia di un’applicazione più rapida possibile della nuova normativa».  Ma cis ono lea nuove normative europee  che prevedeno che i finanziamenti possono essere erogati solo attraverso delle gare, soltanto per un massimo di due anni, solo per tratte e rotte che non sono servite attualmente da altri operatori, quindi debbono essere rotte di sviluppo, e infine i finanziamenti debbono riguardare aeroporti non grandi, certamente non quelli che già fanno 4 milioni di passeggeri».  Ma tornando a  Comiso la Meridiana afferma che l’ aeroporto potrebbe fare una gara e dovrebbe sviluppare delle rotte che non siano in concorrenza con altre compagnie. Sarà il meccanismo attuativo del governo italiano e dell’Unione europea a decidere esattamente i parametri. Poi c’è da fare un’altra considerazione» In conclusione la verità è che oggi  queste compagnie straniere operano in Italia finché ci sono i soldi, quando i soldi finiscono queste compagnie vanno via, e qualcuno poi si lamenta che non abbiamo sufficiente trasporto aereo in Italia. I dipendenti delle compagnie aeree italiane sono in cassa integrazione e altro perché abbiamo regalato soldi a qualcun altro. Questo è un meccanismo che  da stigmatizzare . Il governo sta lavorando molto rapidamente in questa direzione e  si conta di avere dei risultati concreti a breve.

Il risultato finale sarebbe che Ryanair e EasyJet dovrebbero lasciare l’Italia?
«Noi non diciamo questo, diciamo soltanto che per avere quei contributi debbono partecipare ad una gara e potranno avere quei contrubuti soltanto sulle rotte che sono veramente innovative rispetto al network italiano e non in concorrenza con quelle compagnie che già stanno operando su quelle rotte».
Ma restando a Comiso la Meridiana conferma che  è un aeroporto delicato in fase di start up, e quindi merita un discorso a parte, però è inutile che, tanto per restare in Sicilia, fanno Trapani-Roma o Trapani-Bergamo dove ci sono altre compagnie che fanno quelle rotte. Se ci sono delle rotte con dei finanziamenti previsti, allora debbono essere messe a gara. Questo può accadere negli aeroporti piccoli che debbono essere sviluppati, non certamente negli aeroporti già maturi».

di Direttore08 Nov 2013 00:11
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