Aperture domenicali si…ma rispettando i lavoratori

minardo_antoninoIn queste settimane il Parlamento ha avviato gli iter riguardo l’esame di proposte di legge relative all’apertura degli esercizi commerciali al fine di regolamentare la materia anche in relazione alle norme sulle liberalizzazioni.

In questo contesto l’on. Nino Minardo ha presentato una proposta di legge che nello specifico vuole tutelare i lavoratori e le lavoratrici affidando la regolamentazione delle aperture domenicali e festive agli enti locali senza che comunque ne siano danneggiati i commercianti.

La proposta di legge ha lo scopo, come detto, della tutela  dei lavoratori delle lavoratrici che scontano la liberalizzazione delle aperture domenicali togliendo tempo alla famiglia e non usufruendo del riposo domenicale e festivo, una tutela che comunque non deve penalizzare i legittimi interessi dei commercianti.

In questo senso si vuole restituire la titolarità della programmazione agli enti locali che stabiliscono un numero massimo di aperture domenicali e festive con l’obiettivo di far usufruire ai lavoratori del commercio il diritto del  riposo domenicale e festivo spalmato nel corso dell’anno.

L’esigenza di affidare la regolamentazione agli enti locali, dichiara l’on. Minardo, è scaturita, proprio dalle diverse necessità di ogni comune che in base alla propria struttura economica, sociale, culturale e turistica può meglio disciplinare il commercio in termini di richiesta dei cittadini e concorrenza commerciale.

Per questo motivo, tenendo conto comunque della legislazione vigente in tema di liberalizzazioni, si può applicare una norma attraverso la quale Comuni, categorie e sindacati trovino un accordo tra le esigenze del commercio ed il diritto dei lavoratori al risposo nei giorni festivi. E’ possibile, in questo modo, dice ancora Minardo, favorire l’ottimizzazione del mercato, delle aperture ed anche della resa economica degli operatori.  E’ infatti sotto gli occhi di tutti che molte delle giornate di apertura festiva (specialmente durante l’estate a meno non si tratti di comuni cosiddetti “turistici”) fanno soffrire tanto i conti dell’esercizio commerciale quanto la volontà dei commessi. Come fare allora a contemperare le richieste di apertura dei cittadini (quindi il “servizio”), le richieste di riposo dei lavoratori e le richieste di miglior guadagno degli operatori? Favorendo l’autoregolamentazione del mercato con un sistema di apertura a scelta degli operatori, attraverso le predisposizioni degli enti locali con l’opportunità di concordare aperture a rotazione almeno nelle domeniche di minore efficacia garantendo il riposo chiesto a gran voce dai lavoratori ma anche l’apertura di servizio richiesta dal mercato

 

di Redazione16 Nov 2013 13:11
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