Assemblea elettiva di Cna provinciale. Un messaggio di speranza dal presidente nazionale

Assemblea elettiva provinciale cna“Gli imprenditori del nostro Paese hanno acquisito un minimo di fiducia, pur non avendo numeri che consentano di concretizzare nell’immediato una ripresa. Ma la fiducia è uno degli elementi che consentirà il riavvio degli investimenti”. E’ il messaggio forte arrivato questa mattina dall’intervento di Ivan Malavasi, presidente nazionale della Cna, durante l’assemblea elettiva quadriennale dell’associazione provinciale di Ragusa. Malavasi è intervenuto al termine della seduta pubblica di stamani a cui hanno partecipato i rappresentanti della deputazione nazionale e regionale dell’area iblea, delle associazioni di categoria e sindacali presenti sul territorio, degli ordini professionali, delle istituzioni in genere, dando vita ad un grande momento di confronto sui temi della crescita economica a livello locale. “Tra qualche giorno – ha aggiunto Malavasi – affronteremo i problemi legati alla composizione della nuova legge Finanziaria con il Governo Letta. Due gli obiettivi che ci poniamo: il primo è che non è possibile che noi non agganciamo la ripresa. Detta così sembra quasi che sia solo una questione di volontà. Ma in effetti è un problema di volontà e, soprattutto, di decisioni conseguenti legate alla competitività e produttività da realizzare nel Paese. Quelle poche risorse che avevamo dobbiamo concentrarle sul mercato interno, quindi abbassamento del cuneo fiscale, cioè del costo del lavoro, perché la gente possa spendere un poco di più. Mentre le risorse che arrivano in modo particolare dall’Europa devono essere destinate ad implementare un Paese che soffre, soprattutto, per la mancanza di infrastruttura e che sconta ancora difficoltà in termini di mobilità delle merci e degli uomini”.
Per Malavasi, inoltre, “l’altro obiettivo, che può consentire una ripresa di fiducia nelle istituzioni, è una moralizzazione dell’ente pubblico, della politica, associata alla semplificazione di certe pratiche. Ci sentiamo troppo sudditi e poco cittadini. Dobbiamo invertire la tendenza”. L’avvio degli interventi è stato caratterizzato dalla relazione del presidente provinciale uscente, Giuseppe Massari. “L’assise odierna – ha detto – è stata preceduta da ben 10 assemblee delle sedi territoriali e 8 delle unioni: abbiamo registrato una partecipazione massiccia, sono stati presenti oltre 1.500 associati, vi sono stati circa 250 interventi e sono emerse molte proposte interessanti. Una grande festa associativa, una dimostrazione di grande vitalità e di attaccamento alla Cna. Parecchia la voglia di fare. Tutto ciò, se da un lato ci inorgoglisce, dall’altro ci carica di responsabilità. Mi ha particolarmente colpito la presenza e la partecipazione attiva di molti giovani imprenditori e imprenditrici, che con la loro effervescenza e creatività hanno inciso profondamente nei dibattiti delle assemblee elettive. Ma anche la forte presenza e vivacità dei pensionati. Che hanno lanciato alcune proposte come la valorizzazione degli antichi mestieri e la disponibilità a collaborare per trasferire ai giovani i loro saperi, anche attraverso la sperimentazione di percorsi mirati scuola-artigianato”.
Il presidente regionale Cna Sicilia, Giuseppe Cascone, si è soffermato sulla necessità di fare ritrovare lo slancio necessario a “una politica che, soprattutto nella nostra isola, rischia di essere sempre più disattenta alle esigenze delle piccole e medie imprese. In questi mesi, ho avuto la possibilità di girare per tutti i territori della Sicilia e mi sono accorto sempre di più come il nostro sistema economico sia fondato sulle Pmi. Ecco perché l’indifferenza della politica non potrà andare avanti ancora per molto. Fino a quando potremo reggere? Ci servono risposte importanti e ci servono subito, è necessario superare l’impasse di certe questioni burocratiche che, spesso e volentieri, si trasformano in un peso per la crescita economica”. Il segretario regionale di Cna Sicilia, Mario Filippello, ha esordito con uno slogan. “Sosteniamo le imprese – ha chiarito – per salvare la Sicilia. Perché ci troviamo ad affrontare un cambio epocale che può determinare un avanzamento o un arretramento definitivo di questa nostra regione. Va cambiato il teorema che ha finora retto il sistema. Il lavoro non è quello pubblico. Il lavoro che deve avere diritto di riconoscimento è quello produttivo. Ed ecco perché – ha proseguito – chiediamo alle istituzioni di assumere un atteggiamento differente rispetto alle piccole e medie imprese. Anche perché ci sono le risorse per poterlo fare. La si smetta di finanziare con i fondi strutturali il precariato, la falsa formazione o la macchina del consenso politico. Si utilizzino queste risorse per un cambio di passo effettivo con al centro il lavoro produttivo delle Pmi”.
Dopo la pausa pranzo, il segretario provinciale Cna Ragusa, Giovanni Brancati, ha dato il via agli adempimenti elettivi affinché i delegati possano eleggere i nuovi organismi dirigenti: presidente provinciale, direzione, garanti, revisori dei conti. Assieme a loro anche i delegati all’assemblea regionale Cna e i delegati all’assemblea nazionale.

di Veronica Barbarino05 Ott 2013 18:10
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