La notte dei Musei!

Abbiamo segnalato in altra occasione l’errore che si starebbe facendo con lo spostamento del Museo del tempo Contadino dal cuore di Ragusa per portarlo in un sito più frequentato. Si è parlato di Donnafugata che, a detta dell’amministrazione, siccome fa già tanti visitatori, sarebbe il luogo ideale con un qualcosa in più per i turisti. Il ragionamento, lo abbiamo detto, ha una contraddizione in se. E’ il museo che deve attrarre i visitatori e non li deve certo inseguire. Sarebbe come se tutti gli altri musei romani venissero spostati a fianco della cappella Sistina che ogni giorno è frequentatissima. Dunque se è necessario spostiamo questo benedetto museo ma lasciamolo in città perchè se proseguiamo su questa strada, dopo quello archeologico a Ibla e questo a Donnafugata resteremo “poveri e pazzi”! Invece non sarebbe giustostampare, ad esempio, qualche dépliant sul museo e distribuirlo agli uffici d’informazione, agli hotel ed in altri siti in modo da farlo conoscere. Non è certo un museo eccezionale ma magari a chi viene da Stoccolma potrebbe piacere. Sull’argomento interviene anche il movimento Territorio ma con un’altra visione che a noi sembra solo in parte.
E’ vero che scopa nuova fa rumore, come dice il vecchio detto, ma non sempre si deve far rumore a tutti i costi. E’ scandalosa la previsione che leggiamo dalla pagina facebook istituzionale del Comune di Ragusa di prevedere lo spostamento da Palazzo Zacco del museo etno-antropologico denominato “Museo del Tempo Contadino”. Leggendo le “dichiarazioni di intenti” del nuovo assessore comunale alla Cultura e Beni Culturali Stefania Campo, apprendiamo che è intenzione dell’Amministrazione Piccitto, come testualmente leggiamo, “liberare Palazzo Zacco” per trasferire il museo fuori città, lontano dal circuito museale che già sotto la precedente Amministrazione si è ipotizzato mettendo in rete i vari musei del centro storico. Liberare da cosa? Forse alla nuova Amministrazione “puzza” l’odore della campagna? Forse il nuovo assessore comunale ritiene che il Museo del Tempo Contadino non sia degno di essere ospitato in un palazzo nobiliare tra l’altro patrimonio dell’Umanità? Si vuole snaturare il percorso che è stato programmato dai professionisti che hanno progettato questo piccolo ma importante museo, adattandone le sezioni in un unicum incastonato proprio a palazzo Zacco? Nel ricordare che questo museo è nato dall’intuizione dello scomparso Mimì Arezzo, va sottolineato che non si tratta di una semplice esposizione. Gli oggetti non sono “buttati” a casaccio nelle varie stanze, ma seguono un percorso filologico e storico assegnato dai progettisti. C’è infine un dubbio che ci assale, ma quelli dell’Amministrazione, che sono così democratici tanto da dover condividere tutto anche in rete, sanno esattamente ciò che fanno ? Perché mentre dicono di voler spostare il museo altrove, siglano e approvano in Giunta un protocollo d’intesa con una costituenda associazione giovanile affinché i locali del museo destinati alle attività di laboratorio per ragazzi siano usati per un corso di ricamo. Insomma, se vogliono spostare il museo perché danno contemporaneamente la disponibilità ad usarlo appunto per gli scopi didattici previsti dal museo stesso?