Il sistema aeroportuale Catania Comiso, forse, ripescato
Incontro a Roma sulla bozza del documento di programmazione nazionale degli aeroporti (documento che manca da quasi trent’anni).La riunione di giovedi è stata interlocutoria, ma ha dimostrato quanto lavoro si stia facendo in questo settore. Nella bozza esaminata, predisposta da tecnici e ministero molti scali, prima esclusi, ora vengono mantenuti. E’ importante dire che gli aeroporti che entrano nella lista avranno una serie di servizi pagati dallo Stato e questo rende felici molti amministratori locali. Sulla Stampa di Torino, ad esempio, si parla dello scalo di Cuneo che , secondo aeroporto in Piemonte, dopo anni di patimenti, in questo modo, finalmente potrebbe avere la tanto attesa concessione ventennale. Ma la notizia è che anche il sistema Catania Comiso potrebbe essere ripescato. LO dice il comunicato stampa che ci è pervenuto in serata. Diamo atto al Governo regionale, e in particolare al presidente Crocetta e all’assessore Bartolotta, di avere sostenuto con efficacia le posizioni espresse da Sac e da Soaco in merito all’esigenza di valorizzare il sistema integrato aeroportuale Catania-Comiso, nell’ambito delle linee di indirizzo sul Piano nazionale degli aeroporti». Questo il commento è stato espresso congiuntamente dai vertici di Sac e Soaco, Enzo Taverniti, Rosario Dibbennardo e Gaetano Mancini. La proposta uscita dal gruppo di lavoro ristretto e formulata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi prevede infatti l’integrazione degli aeroporti di Catania e Comiso e il loro inserimento nella rete principale degli aeroporti di interesse nazionale. «Sarebbe infatti incomprensibile immaginare», hanno proseguito Taverniti, Dibbennardo e Mancini, «che il sistema aeroportuale della Sicilia Orientale, che serve già oggi oltre 3,3 milioni di siciliani, non venisse inserito tra i nodi principali (core) della rete nazionale. È sarebbe altresì assurdo che l’aeroporto di Comiso, naturale alternato di Catania e con esso integrato in termini complementari per precisa scelta strategica e industriale, non fosse inserito nella rete degli scali di interesse nazionale. Adesso occorre mantenere alta l’attenzione affinché i prossimi passi proseguano lungo questa direzione, facendo sì che la proposta fin qui formulata venga sostenuta anche dal ministro Lupi, per giungere in tempi brevi alla sua definitiva approvazione».