Via Paestum. Sancita, in pratica, la chiusura!

La questione della chiusura della Via Paestum nasce nel 1996 quando le ferrovie dello Stato approvarono un piano nazionale di chiusura dei passaggi a livello”. Nel 1998 si deliberò di affidare ai Comuni la responsabilità di approntare progetti alternativi (ovviamente cavalcavia o sottopassi); responsabilità che poi fu prorogata al 2004. Lo stato di fatto, cioè lasciare ancora funzionante il passaggio a livello costringerà il Comune a pagare maggiori sanzioni alle Ferrovie dello Stato per milioni di euro. E’ vero che nessun’Amministrazione ha mai provveduto in merito. Il commissario Rizza, investito della problematica, diede mandato agli uffici di effettuare un progetto per un cavalcavia pedonale per un importo di 400 mila euro con la conseguente chiusura di via Paestum. La realizzazione di questo cavalcavia significa chiudere definitivamente la via Paestum con gravi ricadute sulle attività commerciali che insistono sul posto, sulla viabilità e sulla garanzia del punto di raccolta in caso di calamità naturali individuato nel campo sportivo di viale Colajanni. Questi i fatti ed ecco, oggi,l’intervento del consigliere Sonia Migliore: “Ovviamente ci aspettavamo una inversione di rotta da parte del sindaco Piccitto su una questione che aveva promesso di risolvere in campagna elettorale, così come gli altri, ma l’inserimento del cavalcavia pedonale nel programma triennale delle opere pubbliche tra le prossime opere realizzabili significa nei fatti l’attuazione di una volontà politica che manifesta l’intenzione di chiudere definitivamente l’importante arteria di via Paestum e che rischia di fatto di sperperare 400mila euro per una soluzione improvvida che determinerà la conclusione dell’intera questione mettendo fine ad una discussione che non risolve alcun problema. Per altro, continua la Migliore, registro che, a detta dell’assessore Campo, non si è neanche chiesto un incontro con i responsabili delle Ferrovie dello Stato”. Il consigliere ha anche dichiarato che si farà carico di presentare un atto di indirizzo all’Amministrazione proponendo soluzioni alternative e definitive che possano garantire la viabilità e la sicurezza della zona in questione e fa un appello all’associazione “Partecipiamo”, al movimento “Città” e al comitato “No muro” di sostenere assieme a lei e alle altre forze politiche questa battaglia che, al di là delle promesse elettorali, è di importanza vitale per la nostra città”.
quello che (apparentemente) non si capisce è l’accanimento delle FS nel voler chiudere un passaggio a livello che a loro non costa nulla, visto che è automatico e non debbono pagare nessun casellante. A pensarci bene, però, tutto rientra in una logica collaudata: quella di creare quanti più disagi possibili, così da far desiderare il giorno in cui questa ferrovia verrà dismessa… il che, alla fine, è proprio quello che loro vogliono!
non sono ne geometra ne architetto, ma il cavalcavia non si puo’ fare troppo poco la spazio della strada e poi ci sono gli esercizi pubblici, la cosa piu semplice e far passare i treni sotto strada scavando ovviamente….tanto passa un treno ogni tanto…per qualche settimana faranno il viaggio su gomma…..
1 ottima scusa x kiudere definitivamente anke la ferrovia…
certo nn capisco xkè dal 96 ad oggi nn sia mai stata ideata qualke alternativa…ma va beh, questa è la politica ragusana
dal mio punto di vista, se si vorrebbe davvero valorizzare la ferrovia di dovrebbe costruire ex novo 1 percorso alternativo, sicuramente costerebbe molto meno e in termini di tempo, sia di costruzione ke di velocità di percorrenza, sarebbe 1 vantaggio…nn ci scordiamo ke con l’attuale percorso tortuoso, ke passando in posti paesagisticamente straordinari ma difficili da raggiungere, x andare a catania in treno ci si impiegano 5 ore