Tornati a casa.
E’ tornato ieri sera, intorno alle 21,00 il peschereccio di Scoglitti sequestrato, insieme ad uno di Licata, dalla marina maltese. I pescatori erano stati accusati di aver varcato le acque territoriali e perciò sono stati condotti nel porto di Valletta e quindi dietro le sbarre per essere processati per direttissima. Secondo alcune fonti è stata importante la macchina della diplomazia italiana che si attivata con prontezza. Ci sono voluti però ventimila euro cash per poter lasciare le galere maltesi. Ma il caso non è nuovo una decina di giorni fa è stato sfiorato il sequestro per altri due imbarcazioni salpate dal Porto di Scoglitti. Per non incorrere in altre spiacevoli situazioni anche su suggerimento di Federcoopesca Sicilia è stato chiesto che siano presto rivisti gli accordi bilaterali Italia-Malta poiché è chiaro che “i pescatori sono lavoratori e padri di famiglia, non terroristi di Al Qaeda o pirati somali”. Il pericolo è che una volta di queste ci possa addirittura scappare il morto, dal momento che notoriamente i mitra spianati sono gingilli particolarmente pericolosi e con un po di nervosismo in più………….