Il caso del Somalo a Pozzallo. Bufala o verità
Arriva dal comando dei Carabinieri una nota che ci costringe a pensare. Spesso i giornalisti , soprattutto quelli dei giornali on line, fanno a gara per pubblicare, prima di tutti, le notizie e dimenticano di controllare, oltre alla fonte , anche la veridicità del fatto. E così accade che si scrivano delle notizie che non esistono pubblicandole in grande evidenza. I colleghi impegnati in questa gara virtuale si sentono fregati e riprendono la notizia e addirittura la arricchiscono di piccoli particolari e la ripubblicano. Insomma in breve si può far nascere un cosiddetto “caso” che invece non esiste. Ecco cosa scrive il Cap. Loddo: Per dovere di cronaca rappresentasi che la notizia apparsa oggi su alcuni quotidiani in ordine al pestaggio di un cittadino somalo avvenuto a Pozzallo e per il quale i Carabinieri di Pozzallo starebbero indagando non risponde a verità. Già nella giornata di ieri lo scrivente aveva provveduto (invano) a smentire la notizia ad un giornalista pozzallese. Ciò nonostante, alla stregua di quanto accaduto per un fantomatico tentativo di rapimento di bambini a Pozzallo che (non) sarebbe accaduto nelle settimane scorse sempre a Pozzallo e prontamente smentito da questo Comando, la notizia è stata volutamente pubblicata dal giornalista e ripresa da altri giornalisti locali che, nel fidarsi del collega, non hanno ritenuto necessario chiedere conferma a questo Comando. Qualcuno dice di aver deciso di pubblicare la notizia – nonostante la smentita degli stessi Carabinieri che secondo loro stavano operando – dopo aver avuto la conferma dell’evento da un’altra FF.PP. che, tra l’altro, non ha avuto alcun ruolo nell’intervento de quo. L’unico intervento eseguito da questo Comando giovedì a Pozzallo riguarda un cittadino somalo che, in preda ai fumi dell’alcool, è crollato a terra per strada e per il quale si è reso necessario l’intervento di ambulanza del 118 e del trasporto presso l’ospedale di Modica.Pur non volendo ascoltare lo scrivente bastava chiamare l’ospedale di Modica per avere la conferma della ‘bufala’.Con tutte queste false notizie che riguardano gli stranieri (e il coinvolgimento dei Carabinieri di questo Comando nelle inverosimili connesse indagini) a Pozzallo si sta venendo a creare un ingiustificato clima di paura verso di loro. A questo punto registriamo anche l’intervento dell’Assostampa che invece conferma la notizia anche se la ridimensiona.
Il ‘richiamo’ del capitano della compagnia di Modica, Alessandro Loddo, su presunte notizie false diramate da organi di stampa provinciali impone una riflessione all’intera categoria perché al di là del fatto specifico sull’aggressione di un cittadino somalo a Pozzallo da parte di altri due extracomunitari, che dopo una serie di verifiche fatte personalmente e l’ascolto di testimonianze, ci sentiamo di confermare; pone forte il problema della veridicità delle notizie e della verifica delle fonti da parte dei giornalisti.
Nella fattispecie l’aggressione al cittadino somalo di 20 anni c’è stata la sera di giovedì 22 agosto come testimonia il vigile urbano di Modica, Giorgio Ruta, che ha assistito al fatto insieme alla sua famiglia ed ha provveduto a chiamare sia il 118 che il 112 per richiedere l’intervento del personale medico e dei carabinieri. Che ad aggredire il migrante somalo siano stati altri due extracomunitari è vero pure secondo la testimonianza del vigile urbano e di qualche esercente commerciale che vi ha assistito. Questi i fatti sulla specifica notizia di Pozzallo ma resta sul tappeto la questione relativa ad una corretta informazione ch’è un diritto del cittadino, così come è dovere del giornalista mantenere un comportamento rispettoso delle regole deontologiche e delle persone.
Negli ultimi tempi in provincia di Ragusa si assiste ad una ‘corsa’ allo ‘scoop’ e a chi arriva prima sulla notizia che porta a commettere errori e a non verificare con la dovuta attenzione la notizia.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha richiamato diverse volte tutti i colleghi iscritti all’Albo al rispetto della deontologia professionale, così come sancito dalla Legge istitutiva del 1963 e dalle Carte dei doveri. La ricerca della verità dei fatti è il primo dovere del giornalista. E secondo quest’indicazione nonché per rivendicare la pretesa giusta e sacrosanta di avere un’informazione corretta, l’Assostampa Ragusa informerà l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia sulle presunte notizie false pubblicate in questi giorni per individuare eventuali responsabilità di colleghi e se riguarderanno collaboratori non iscritti all’Albo verranno denunciati per esercizio abusivo della professione giornalistica.