Crocetta ed il Muos
Per ora Crocetta viene attaccato da tutte le parti. Dicono che la sua maggioranza vacilla e sulla questione del Muos il problema non è tanto la sua decisione di ritirare il blocco deliberato lo scorso mese ma piuttosto il continuo ripensare alle decisioni che prende spinto dalla emozione, dai giornalisti o o dalla pressione popolare senza però riflettere. Questo lo costringe appunto a fare delle marce indietro poco edificanti per un presidente della Regione. Tornando al Muos è in corso una speculazione politica molto accesa e il presidente ribatte: “Ho impedito in tutti i modi l’istallazione del Muos a Niscemi, sia quand’ero parlamentare europeo sia da presidente della Regione”.
“Da parlamentare europeo – continua il presidente – mi e’ stato risposto che le
direttive comunitarie in materia ambientale non si applicano per i siti di
rilevanza strategica militare, da presidente ho fatto molto di più: ho revocato
l’autorizzazione data dai precedenti governi nazionale e regionale per
l’istallazione dell’impianto per una sola questione di competenza regionale,
quella della valutazione ambientale. Quando l’Istituto Superiore di Sanita’ ha
dichiarato che il Muos non supera i limiti di emissione previsti dalla legge,
il governo siciliano non ha avuto altra scelta che rispettare la legge, a meno
di non commettere reati penali ed esporre regione a un risarcimento danni di 18 miliardi dollari. Pretesa nata in a causa delle precedenti autorizzazioni che
hanno creato interessi economici dovuti in favore di terzi. Qualche gruppo che
mi attacca mente sapendo di mentire, perché sa che oggi, quella del Muos, e’
una vicenda nazionale e che le decisioni possono prenderle il governo
nazionale e il Ministero della Difesa. Eppure tali gruppi non hanno presentato,
fin ora, alcuna richiesta al Ministro della Difesa chiedendo di rivedere
l’istallazione, come dire: demagoghi in piazza e reticenti in parlamento. Tale
scorrettezza istituzionale e politica – continua Crocetta – non si illudano non
venga compresa dal popolo siciliano, che sa benissimo quale sia la posizione
del presidente della Regione e del governo. I “duri e puri” rivolgano altrove
la loro attenzione , facciano il proprio dovere e si distacchino da
manifestazioni violente perché non e’ trasformando Niscemi in un’arena di
violenze e scontri che si risolve la situazione, ma affrontando un dialettico e
democratico confronto col governo nazionale. D’altra parte, alcuni sono gli
stessi che anche in presenza di una revoca notificata dal governo regionale,
che aveva ratificato la richiesta di 25 mila euro di danni al giorno nei miei
confronti, continuavano a dire che non era vero che avevo revocato le
autorizzazioni per il Muos.
Inoltre sarebbe opportuno, specialmente quando si protesta, chiedersi sempre
con chi si sta accanto. Il governo regionale non ha alcuno strumento normativo per disciplinare o negare l’autorizzazione all’impianto militare già
autorizzato dal precedente governo, definito dal Ministero di rilevante
importanza strategica per la difesa. Faccio appello alle organizzazioni no Muos
– conclude il presidente – di riprendere il dialogo e il confronto e di evitare
che accadano ulteriori episodi di violenza, per niente belli in un paese civile
e democratico”.