Comiso fa strada alla coalizione palermitana. Ultimo appello di Iacono.

E’ una notizia che potrebbe aprire a nuovi “territori” al di la delle frontiere politiche locali. Scherziamo un po sulla questione ma il fatto è degno di nota. Nel pomeriggio di domenica una delegazione del Pd assieme a Filippo Spataro, ha incontrato l’onorevole Nello DiPasquale per Territorio, accompagnato da Salvatore Cavalieri e Gaetano Cottonaro, consiglieri comunali di Territorio, Vittorio Ragusa, presidente, Giovanni Distefano, segretario,e PietroBella segretario organizzativo. Le parti hanno lungamente ed approfonditamente discusso sulle linee programmatiche risultate in totale condivisione. Da oggi quindi si aggiunge anche il movimento di Nello DiPasquale alla coalizione che include già l’Udc, i Socialisti, Progresso Sud, Ips ed altre liste civiche. Insomma a Comiso sono andati oltre e il PD ha aggregato nella sua coalizione storica anche Territorio. Dunque nulla di male. E lo potranno dire coloro che in qualche modo vedono di buon occhio un accordo Pd,Udc,Megafono e Territorio ma che temono le reazioni di amici e nemici. Ma a Comiso sono sempre stati più ortodossi di Ragusa e forse è l’aria renziana che tira forte da quelle parti che ha portato a queste soluzioni. Intanto il candidato sindaco Giovanni Iacono auspica una convergenza, per le elezioni amministrative, delle forze riformiste ed in particolar modo al Pd. Iacono prende però atto del dibattito interno al Pd e auspica, anche in ultima analisi una presa d’atto della inefficacia della politica dettata da logiche di apparato Palermitane. Da considerare invece le tante considerate le convergenze programmatiche è quindi auspica un proficuo confronto tra le parti. Insomma il PD è combattuto da quello che gli accade intorno, da Roma a Palermo fino a Comiso e forse anche a Ragusa. Dipasquale tesse la sua tela e mette in carniere la replica delle alle alleanze palermitane ma a Ragusa c’è un freno psicologico. La diatriba, antica, tra Calabrese e lo stesso onorevole. Ma a questo punto si potrebbe accettare una coalizione ampia in vista di una amministrazione forte visto il momento di grave crisi? Quasi un governo di salute pubblica in periodo di guerra. Vedremo come va a finire.
Il Governo di salute pubblica lo si fa in Parlamento, non in Consiglio Comunale. E non la si metta come diatriba tra due persone perchè qui si tratta di una critica profonda ad un certo modo di fare politica e di gestire il territorio che è stato a lungo osteggiato ed indicato come il male assoluto. Ora, se le larghe intese sono auspicabili in Parlamento, dove si decidono i destini di una nazione e (tra l’altro) nessuna forza politica ha i numeri, al Comune non sono comprensibili per i motivi reciproci dei precedenti. Peppe Calabrese è da elogiare per questa ricerca di unità tra le forze antagoniste alla precedente amministrazione, magari non avesse fatto in modo che sembrasse Territorio a scegliere i compagni di viaggio sarebbe stato meglio.