Rinviate ancora le amministrative. Approvato emendamento sui rimborsi ai consiglieri.

Poche idee ma per fortuna abbastanza confuse. Sembra questa la considerazione più ovvia dopo aver saputo che la Giunta Crocetta ha spostato ancora le elezioni amministrative di fine maggio. Si voterà dunque il 9 e 10 giugno. La decisione è stata presa perchè alla regione, con i tanti problemi che si sono posti, vedi per esempio la questione delle province, si sono dimenticati che occorrono tempi certi e ben determinati per far partire l’iter necessario ad indire le elezioni nei comuni. Siamo dunque al terzo rinvio. Crocetta aveva in prima battuta stabilito di votare, comprese le province il 21 aprile. Poi si era reso conto dei problemi che stava creando ed era passato a fine maggio ed infine e speriamo che sia l’ultimo spostamento a metà giugno. Non si fa certo una bella figura soprattutto per gli osservatori esterni che sono convinti, per educazione civica, che le date delle elezioni sono sacre proprio perchè c’è bisogno di certezze, almeno quando si tratta di votare. In pratica questo rinvio dovrebbe dare due settimane di tempo in più alle varie commissioni per esaminare la nuova legge elettorale. Tra gli argomenti da discutere i venticinque emendamenti al ddl per la doppia preferenza di genere. Si dovranno anche valutare alcune modifiche per il sistema di voto per i sindaci. La novità normativa permetterebbe all’elettore di avere a disposizione, se vuole, due voti di preferenza, purchè assegnati a una donna e a un uomo. All’interno del DDL sul voto di genere è stato approvato,oggi, all’unanimità, in I Commissione ‘Affari Istituzionali’, come emendamento, il Disegno di Legge dei Parlamentari del PdL Falcone, Vinciullo e Pogliese che regolamenta i rimborsi ai datori di lavoro dei Consiglieri comunali.
“Questo Disegno di Legge – spiegano i Parlamentari – rimedia ad un’anomalia che, spesso, ha determinato abusi a danno delle Amministrazioni comunali che dovevano rimborsare gli emolumenti dei consiglieri ai datori di lavoro.
La nuova norma, in sintesi, prevede che: ’ i rimborsi sono dovuti esclusivamente ai dipendenti che risultano essere stati assunti in data antecedente all’avvenuta elezione. Il datore di lavoro dovrà allegare, alla prima richiesta di rimborso, le certificazioni attestanti la data di assunzione del consigliere eletto’”.
“Così – concludono Falcone e Vinciullo – si porrà finalmente la parola fine a tutti quegli abusi di quei soggetti che, dopo essere stati eletti, hanno instaurato rapporti lavorativi fittizi, costringendo le casse pubbliche a notevoli esborsi sino a costituire insopportabili degenerazioni”.