Il rito della lavanda dei piedi al Civile

Don Giorgio Occhipinti e il medico Santi Benincasa“E’ il giorno nel quale celebriamo Gesù che si è fatto “pane spezzato e sangue versato” per donarci la vita. La Cena del Signore nelle ore della sera è il nostro ringraziamento per i grandi doni che Gesù ha lasciato prima di morire: l’Eucaristia, il sacerdozio e il comandamento nuovo dell’Amore”. E’ quanto afferma il direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti, nell’annunciare le iniziative in programma per il Giovedì santo. Il 28 marzo, dopo la partecipazione, alle 10, alla messa crismale che si terrà in Cattedrale e che sarà presieduta dal vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Paolo Urso, la cappella dell’ospedale Civile, nel capoluogo, ospiterà, alle 17, la messa “In coena domini” con il rito della lavanda dei piedi che sarà animata dai rappresentanti dell’Ordine dei medici, della Fimmg, della Simg, dell’Ipasvi e Cives della provincia di Ragusa. Ancora una volta, dunque, medici e operatori sanitari in prima linea per dare sostegno spirituale agli ammalati e a chi soffre. “Nella celebrazione – dice don Occhipinti – sarà ripetuto il gesto di Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli per dimostrare a essi che umiltà e servizio sono le espressioni più concrete del vero amore. Dopo aver compiuto questo gesto, proprio di un servo, Gesù dice: “Amatevi come Io vi ho amato”, lasciandoci così il comandamento dell’amore.  La comunione sacramentale di giovedì avrà un significato tutto particolare: si commemora, infatti, l’Istituzione dell’Eucaristia”. Al termine della celebrazione sarà fatta una breve processione per portare il Santissimo Sacramento nell’Altare della Reposizione preparato in antecedenza. Resterà lì tutta la notte e la mattinata del Venerdì Santo per l’adorazione dei fedeli. “Le visite che facciamo al Sacramento – prosegue ancora don Occhipinti – sono espressione della nostra fede e della nostra gratitudine al Signore per la sua presenza fra noi. E’ un giorno carico di calore umano, nel quale accogliamo i doni che il Signore ci ha lasciato in eredità; una giornata per rinforzare i vincoli che ci uniscono come fratelli nella fede. Dopo la Cena, Gesù partì con i suoi discepoli per il Monte degli Ulivi. Portando il Santissimo Sacramento in un luogo preparato, il celebrante rappresenta simbolicamente questa partenza”.

di Redazione26 Mar 2013 11:03
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