Ragusa, arrestato un pakistano per resistenza a pubblico ufficiale e altri reati
I carabinieri dell’aliquota radiomobile hanno arrestato un ventiquattrenne pakistano dopo una nottata piuttosto movimentata. Verso l’una di notte di ieri, una disperata richiesta d’aiuto è giunta sul numero europeo di pronto intervento 112. Una donna in lacrime chiedeva di essere salvata dal proprio fidanzato che voleva farle del male. Subito è intervenuta sul posto una autopattuglia dell’aliquota radiomobile dei carabinieri di Ragusa. Penetrati all’interno dell’abitazione, i militari trovavano la donna, una trentaduenne ragusana, in lacrime. e nel contempo avevano modo di notare, oltre a svariati arredi danneggiati, anche la presenza di due stranieri, visibilmente in stato di ebbrezza alcolica, riportanti svariate ferite sulle mani. Grazie all’intervento di un’altra pattuglia dell’aliquota radiomobile, nonché di un’ambulanza del 118, i due stranieri venivano trasportati presso il pronto soccorso per essere curati. Veniva accertato che uno dei due stranieri, pakistano, era il fidanzato della ragusana e, mentre guardavano un film con un amico del Chad, s’era fortemente irritato per il fatto che lei si fosse permessa di nominare il nome di Allah invano. Forse poiché i due uomini avevano condiviso un’intera bottiglia di vodka, il pakistano aveva iniziato a inveire contro la fidanzata e, rotta la bottiglia, s’era avventato contro la stessa, che fuggiva in camera da letto ove si chiudeva a chiave fino all’arrivo dei militari. Ciò faceva infuriare oltremodo il convivente che colpiva violentemente con un pugno la porta. Visto il degenerare della situazione, l’altro straniero, amico del convivente, si frapponeva tra l’uomo e la donna e nel tentativo di calmare gli animi, si procurava delle lesioni alla mano destra. A causa dello stato di agitazione, la donna decideva di trascorrere la notte a casa di un’amica. Purtroppo, l’intervento dei militari operanti, non era bastato a placare l’ira dell’amante infuriato, il quale, dopo la medicazione alla mano tagliata e l’identificazione in caserma, uscito in strada riusciva a raggiungere l’abitazione dell’amica. A questo punto, le continue intemperanze del pakistano, richiedevano alle successive ore tre, nuovamente l’intervento di una pattuglia radiomobile che riconduceva il soggetto, così vistosamente agitato e ancora sotto i fumi dell’alcol, alla casa famiglia presso la quale è ospite (in quanto richiedente asilo). Anche tale intervento non riportava alla ragione lo straniero che nuovamente si dirigeva presso l’abitazione dell’amica, ove tentava di sfondare con una grossa pietra il portone d’ingresso, mandandone la vetrata in frantumi. Il precipitare della situazione, richiedeva un nuovo intervento di due autopattuglie in circuito che intraprendevano immediatamente le ricerche dell’uomo, nel frattempo fuggito dal luogo del misfatto. Veniva però raggiunto poco distante dai militari e bloccato con non poche difficoltà. A tal punto lo straniero si scagliava contro uno dei militari, con cui aveva una colluttazione finendo in terra. Il militare, aiutato dai commilitoni, riusciva a bloccare l’aggressore e ammanettarlo. Il 23enne pakistano, Amran Jhah Syed Ali, nullafacente, in Italia quale richiedente asilo, è stato arrestato e associato alla casa circondariale di Ragusa. A suo carico s’ipotizzano i reati di resistenza e violenza a un pubblico ufficiale, lesioni personali, minaccia aggravata e danneggiamento.