Casse vuote al Comune di Ragusa: Lauretta risponde a Sbezzi
“Non ci si può nascondere dietro un dito. Offensiva e demagogica l’affermazione, per quanto scritto dal presidente di Territorio avv. Michele Sbezzi a proposito dei tagli ai Servizi sociali, che tende a coprire la dissennata Amministrazione precedente. Rimando al mittente l’accusa di essere io, assieme ad altri colleghi, uno dei consiglieri dissennati. Anzi, volete sapere cosa farei? Se la delibera venisse riportata in Consiglio, rivoterei ancora una volta contro l’aumento dell’Imu, come hanno fatto coscientemente gli altri colleghi che hanno bocciato il provvedimento”. E’ quanto afferma il consigliere comunale del Pd, Gianni Lauretta, rispondendo all’esponente di Territorio sulla vicenda che sta tenendo banco in questi giorni dopo le scelte effettuate dal commissario straordinario. “Di getto – aggiunge Lauretta – mi viene da chiedere dove ha vissuto in questi anni Sbezzi? Da chi è stato amministrato il Comune di Ragusa? Forse negli ultimi 6 anni Sbezzi ha vissuto su un altro pianeta? Davvero molto potrei dire sulle scelte, a mio parere, dissennate della passata Amministrazione. Mi limito solo ad una brevissima sintesi. L’aumento dell’Imu previsto dalla delibera del commissario è stata tenuta nel cassetto fino al 29 ottobre (guarda caso fino al giorno dopo le elezioni regionali) e subito portata in Consiglio a carattere urgente, da deliberare entro il 31 ottobre. Non vi sembra una cosa strana? O che avrebbe potuto influenzare l’andamento della campagna elettorale? In secondo luogo, le entrate dovute all’aumento dell’Imu non sarebbero state spendibili ma dovevano essere accantonate così come previsto dalla legge. Quindi non ci aiutavano a fare cassa, avrebbero impoverito le tasche dei ragusani di altri 6 milioni di euro togliendoli dal circuito commerciale della città specialmente nel periodo di fine anno, rendendo sempre meno florido il tessuto sociale ed economico. Inoltre, l’avvocato Sbezzi si faccia spiegare dal dirigente contabile del Comune che cosa è il Patto di stabilità e come si arriva al calcolo di aumento dell’Imu. Nel contesto di questo calcolo, con una formula abbastanza complicata, contribuiscono gli aumenti delle tasse imposte dall’Amministrazione precedente nel triennio 2007-2009. Ricordiamo che queste tasse ammontano a 16 milioni di euro l’anno (soldi tolti dalle tasche dei cittadini senza di contro potere contare su servizi migliori, circostanza che abbiamo sempre contrastato). Le casse del Comune sono state ridotte così al lumicino che da oltre due anni non si riesce a riparare il fognolo di viale del Fante dopo il crollo che si era verificato. Almeno il commissario ha avuto il buon senso di fare riaprire il doppio senso di circolazione. Non è stato possibile contrarre alcun mutuo. E, ancora, per non sforare il Patto di stabilità, lo scorso anno non si sono pagati debiti verso terzi e quest’anno sono stati portati all’approvazione del Consiglio comunale come debiti fuori bilancio. Quindi le sofferenze finanziarie esistono già da qualche anno e con un pizzico di finanza creativa abbiamo rimandato a quest’anno il danno causato dalla “dissennata” amministrazione presedente. Altro punto: non si può speculare e fare facile populismo in questo modo sulle spalle di chi si trova alle prese con difficoltà reali, quando in questi anni si sono sperperati i soldi dei Servizi sociali in spettacoli, vedi il progetto “Io bevo sicuro”, per non parlare di posizioni organizzative elargite con centinaia di migliaia di euro e posizioni dirigenziali mantenute fino ad oggi. In ultimo, una scelta dissennata è stata l’abbandono totale del centro storico con completa svalutazione del capitale immobiliare e sociale, permettendo, invece, uno spreco di territorio con la forsennata corsa alla costruzione in area verde con la creazione di una vera e propria giungla di case. Quanto ancora peseranno sulle casse del Comune per mantenere i servizi nelle nuove zone per 100mila abitanti quando siamo sempre 70mila? Di contro, forse folgorato sulla strada di Damasco, il movimento presieduto dall’avv. Sbezzi organizza convegni sulla “decrescita felice” scomodando il prof. Serge Latouche. A questo punto chiedo: eravamo noi contro lo sviluppo o invece chiedevamo uno sviluppo sostenibile? Dico all’avv. Sbezzi che non abbiamo millantato nulla, qualcun altro lo ha fatto per una Ragusa sempre più grande, con il risultato che è ancora più povera”. “Infine – continua Lauretta – aggiungo che la responsabilità di votare un atto come quello dell’Imu ricadeva su quella maggioranza che aveva sostenuto l’ex sindaco e mi pare che il 29 ottobre era composta dal centrodestra e dall’Udc. Cerchi, quindi, Sbezzi di smetterla con la ricerca della visibilità e collabori con il Pd di Ragusa che dimostra maturità politica da sempre. La smetta di smarcarsi con note del tipo “noi non siamo di centrosinistra” per poi vederlo venire a votare al teatro Tenda prima il 25 novembre per le primarie del centrosinistra e dopo il 30 dicembre addirittura per le primarie del Partito Democratico. Dimostri serietà come i suoi colleghi di partito Vito Frisina, Fabrizio Ilardo e altri che chiaramente intravedono prospettive politiche diverse da quelle caratterizzanti la contrapposizione politica a tutti i costi”.