Ascom Vittoria: “Rimodulare il canone idrico per salvare le imprese”
Il dissesto delle aziende vittoriesi si avvicina molto velocemente. L’invio delle bollette per il pagamento del canone acqua ne accelera inesorabilmente il processo. Gli aumenti deliberati nel marzo 2012 dalla Giunta municipale ne sono concausa. E’ quanto afferma la sezione Ascom di Vittoria estremamente preoccupata per quanto sta accadendo. “La percentuale di aumento del canone idrico per gli alberghi è pari al 195,72% – afferma il vicedirettore provinciale Giovanni Arangio Mazza – un aumento insostenibile: il rincaro ha prodotto nel comparto alberghiero vittoriese viva preoccupazione. Un turismo inesistente per dieci mesi l’anno, pochissime persone che soggiornano in città per lavoro ed una tassazione insostenibile mettono in ginocchio tutto il comparto. Anche altri comparti del terziario hanno subito considerevoli aumenti: panifici, ristoranti, bar, pescherie, registrano un incremento tributario del 58,65%. Pure i negozi di vicinato fanno i conti con un aumento a due cifre”. Alla tassazione locale si aggiunge una pressione fiscale effettiva, unica al mondo, esercitata dal Governo nazionale sulla piccola e media impresa, la quale è tassata con una percentuale sul reddito imponibile del 55%; un simile quadro d’insieme deprime l’economia, i consumi e la fiducia dei contribuenti. L’Ascom – Confcommercio di Vittoria ritiene, inoltre, che i consistenti aumenti per l’anno in corso non abbiano motivo di sussistere in considerazione dei servizi erogati. “Inoltre – aggiunge Arangio Mazza – vogliamo ricordare che le piccole e medie imprese subiranno un ulteriore e pesante aumento tributario, con l’applicazione della nuova imposta locale denominata Tares, a decorrere dal 1° luglio 2013. Imposta che finanzierà i cosiddetti “servizi indivisibili” prestati dagli Enti locali, quei servizi comunali di cui beneficia l’intera collettività, ma per i quali non è possibile compiere una suddivisione in base all’effettiva percentuale di utilizzo individuale, rappresentati dall’illuminazione pubblica, manutenzione delle strade pubbliche, polizia locale, etc.”. Il presidente dell’Ascom di Vittoria, Antonio Prelati, precisa, altresì, che “l’imposizione fiscale subirà un altro vertiginoso aumento con l’innalzamento dell’Iva dal 21% al 22% dal mese di luglio prossimo. Quest’ulteriore provvedimento finanziario – continua – si rifletterà sui consumi che continueranno a subire cadute rovinose. Il risultato per le imprese è facilmente prevedibile: non riusciranno a vendere i propri prodotti e saranno costrette a licenziare i propri dipendenti, raggiungendo percentuali sempre maggiori di disoccupazione. Per uscire da queste difficoltà vi è un’unica soluzione: ridurre le spese obbligate che stanno dissanguando imprese e famiglie (luce, gas, tariffe acqua, rifiuti, benzina, farmaci, polizze Rc auto, etc. etc.) e ridurre la tassazione che colpisce in modo proporzionale e non progressivo i contribuenti. L’Ascom – Confcommercio comunale considera inaccettabili, sotto il profilo economico, gli aumenti per il consumo idrico. Per questo abbiamo chiesto un incontro al sindaco e all’assessore ai Tributi per chiedere loro di rimodulare l’imposizione, che spero vogliano considerare smisurata ed onerosa. Una rimodulazione sarebbe un provvedimento utile per salvaguardare l’esistenza delle Pmi cittadine”.