Una nuova Ragusa ? Dove e come.
Il cuore della città è a rischio! Anche se il piano particolareggiato dei centri storici di Ragusa è stato definitivamente approvato e l’ex sindaco Dipasquale si dichiara contento “E’ una notizia che mi riempie di gioia e che credo riempia di gioia anche le associazioni di categoria e in generale l’intera città. E’ il completamento degli atti avviati sotto la mia sindacatura e che, assieme ai tecnici, mi hanno visto sempre in prima linea per raggiungere questo importantissimo obiettivo per Ragusa che permetterà di recuperare il centro storico seguendo i dettami della norma. Dipasquale precisa: Un centro storico che si avvia sempre più ad una concreta riqualificazione. Penso ai parcheggi sotterranei e multilivello, penso alla riqualificazione di via Roma, al recupero del teatro Marino su cui esiste già un apposito progetto e a tutte quelle azioni che abbiamo messo già in campo per cercare di riportare la gente in un centro storico più funzionale e vivibile. Il nuovo strumento prevede anche l’allargamento del perimetro del centro storico che arriverà fino a via Carducci e dall’altra parte fino alla zona dei Salesiani. Giustamente contento dunque l’ex sindaco ma ora bisogna pensare a come organizzare questa città che doveva essere grande di nuovo. Il problema però è proprio lo spopolamento del centro. Difficilmente otterremo qualcosa se non si interviene prima di tutto su quella che è l’economia di ogni giorno. Una malsana politica dei traslochi, certamente interessati, sta spostando molti uffici pubblici in zone di espansione fuori dal centro. A parte la riqualificazione strutturale della Via Roma bisogna dire che ci sono pochi negozi e con attrezzature ed arredamenti obsoleti come ad esempio le insegne. Facile fare paragoni con i centri commerciali affollati. L’illuminazione del centro storico è comunque carente. Praticamente non esistono i trasporti pubblici, i taxi sono una chimera tra l’altro costosissima, i parcheggi interrati vengono evitati dagli automobilisti, mentre quelli che abitano in via Hodierna o S.Anna non trovano posto per la loro auto neanche la notte. Il posteggio di Carmine Putie sembra un monumento all’inutilità. E poi manca la segnaletica turistica e negli uffici di informazione non c’è il materiale promozionale adeguato, mentre la tassa di soggiorno viene utilizzata per tutt’altre iniziative. Al centro non ci sono cinema ne teatri e intanto aspettiamo fiduciosi l’ex Marino. Il museo archeologico è impolverato e poco visitabile ma lo vogliono comunque spostare a Ibla mentre gli degli altri musei, che dovevano fare rete, quello diocesano è chiuso, quello delle tradizioni non ha personale per restare aperto. Ma non è finita! Esiste una Ragusa trasformatasi in città multi etnica. Da Corso Italia verso la Serra sembra di trovarsi in un altro paese se non addirittura in un altro continente. Provate a farvi una passeggiata di sera, in via Roma,da quelle parti! E i residenti, giustamente, scappano via dalle loro vecchie abitazioni proprio perchè non amano trovarsi in tale situazioni. Per rendere più agevole questa loro fuga, grazie ad un progetto ben definito, si stanno realizzando un numero esagerato di appartamenti e villette in periferia. Tante da non potersi mai vendere. I costruttori, ora, si lamentano della crisi e delle banche che non danno prestiti. Dunque ben venga il piano particolareggiato ma a cosa servirà se ormai i giochi sembrano fatti? Dove sono i tecnici, gli esperti che dovranno progettare il centro storico nei suoi particolari? E dove sono le persone che vorranno vivere in queste condizioni? La nuova amministrazione dovrà partire proprio da qui: il centro storico di Ragusa. E poi toccherà ad Ibla