Rete carburanti. Appello per bloccare il decreto che ancora non è in vigore.

Il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Francesco Cascio, ha inviato nel pomeriggio una lettera al governatore dimissionario Raffaele Lombardo per chiedere che venga “sospeso urgentemente il decreto dell’assessorato alle Attività produttive, firmato lo scorso 12 ottobre, riguardante la rete distributiva dei carburanti”. La lettera accoglie l’appello del Coordinamento regionale siciliano di Assopetroli e Assoenergia che, entrati in possesso del documento non ancora pubblicato, hanno allertato la Presidenza della Regione Sicilana e dell’Assemblea Regionale Siciliana sugli effetti “devastanti e pesantissimi” che tale atto amministrativo causerebbe sull’attuale rete distributiva dei carburanti regionale.
Non riusciamo a capire quale sarebbe la causa di tanto sfacelo visto che solo pochi giorni fa da parte delle associazioni nazionali del settore si è parlato della Sicila come di una possibile area di sviluppo: la Presidenza della Faib regionale in Sicilia ha esaminato lo stato della rete nell’isola per fare il punto sulla distribuzione carburanti in Sicilia e a rilanciare l’azione della Faib (federazione Autonoma Italiana Benzinai) sul territorio regionale. “La rete carburanti in Sicilia è costituita da 498 stazioni di servizio, 595 stazioni di rifornimento, 622 chioschi, 22 aree di servizio autostradale censite più aree di servizio su tangenziali e vie di grandi comunicazione, per un totale di 2.400 impianti corrispondenti al 8.2% dell’intera rete nazionale”. “La rete carburanti in Sicilia – afferma il direttore nazionale Gaetano Pergamo – si pone al di sotto dell’erogato medio rilevato a livello nazionale che è di 1.660.000 litri mentre in Sicilia è di 1.480.000. Si registra un potenziale margine di crescita sia nella direzione dell’innovazione che dell’ammodernamento delle strutture. Infatti un’area dove concentrare l’innovazione è certamente data dai self service dove in Sicilia si contano 797 pre pay, 180 post pay e 205 punti vendita che hanno sia post pay che servito”. “Bisogna innovare – sostiene il presidente nazionale Landi – puntando sugli investimenti relativi ai carburanti eco-compatibili, a fronte di una importante crescita del parco autovetture a trazione Gpl e metano, che registrano un incremento medio nell’ultimo triennio di circa il 20%. In Sicilia sono presenti il 5% dei distributori Gpl Italia e il 2.4% dei distributori a metano”. “Inoltre – afferma il presidente regionale Stello Bossa – un dato che caratterizza la filiera della distribuzione carburanti in Sicilia è la forte presenza di retisti privati che raggiungono in alcune Province oltre il 60% degli impianti. “Alla luce di questa analisi – afferma il coordinatore regionale della Faib Salvo Basile – occorre che il Governo locale intervenga prontamente sulla riforma della legge di settore per accelerare il processo di razionalizzazione della rete prevedendo la chiusura degli impianti incompatibili, il rilancio degli investimenti per ammodernare gli impianti e lo sviluppo delle attività non oil, oltre a riaprire il confronto sul tema legato agli orari e alle turnazioni rispetto al quale la categoria si era espressa presentando una proposta attualmente all’esame dell’Assessorato al ramo”. Mercoledì 27 ottobre si è tenuto un incontro del tavolo petrolifero ma non sembra che la lamentela siciliana nasca da questo meeting. Piuttosto c’è il rischio che il decreto permettendo una maggiore liberalizzazione non piaccia ai colossi della distribuzione.