Modica, Consiglio Comunale aperto sul futuro del Tribunale
Seduta aperta del consiglio comunale ieri sera a Palazzo san Domenico. Ospite d’eccezione il commissario straordinario della provincia regionale di Ragusa Giovanni Scarso. Presenti anche il parlamentare regionale Roberto Ammatuna, il presidente dell’Ordine Avvocati di Modica, Ignazio Galfo, insieme a numerosi avvocati del Foro di Modica. Per l’amministrazione presenti il Sindaco, Antonello Buscema e il suo vice Giorgio Cerruto, gli assessori Spadaro e Cavallino,e il Sindaco di Scicli. Un comunicato pervenuto da parte dell’onorevole Nino Minardo annuncia l’incontro che si svolgerà al Ministero di Giustizia sull’argomento.
“La reazione di Modica è stata improntata ad un senso di civiltà – afferma Carmelo Scarso, presidente del consiglio comunale di Modica – la genesi della decisione parte dall’Associazione Nazionale Mgistrati che hanno condizionato il CSM e quindi il Parlamento. Il Ministro di Giustizia ha detto pubblicamente di aver rispettato la regola della economia di Stato. La Giustizia diventa,così, un servizio di mercato. In Sicilia sono stati salvati i Tribunali nei cui territori si registra un alto tasso di criminalità mafiosa. C’è comunque e resta viva ed urgente la necessità di difendere il Tribunale di Modica.”. “Non si vogliono fare polemiche inutili – sancisce il presidente del Foro degli avvocati di Modica, Ignazio Galfo – Tutti hanno fatto la loro parte. La legge delega, la 148 del 2011, è a rischio di incostituzionalità. A due anni dal decreto il Ministro della Giustizia potrà apportare i correttivi ai decreti attuativi. Questo lascia uno spiraglio importante ma è necessario rimanere uniti per la causa comune. Dei 37 tribunali sub comprensoriali se ne salvano solo 6 ( In Sicilia Sciacca e Caltagirone).Il 5 settembre p alle 10.00 a Roma ci sono due riunioni dei fori minori a Roma dove si discuterà della geografia giudiziaria e al CNF ( il governo dell’avvocatura) alle 14.00 dove si parlerà di revisione di geografia giudiziaria prima della pubblicazione del decreto legislativo.” La soluzione possibile allo stato dei fatti sembra quella di un Tribunale unico ma con due uffici: Ragusa e Modica “Non fosse altro per la spesa sostenuta dal Ministero di Giustizia per la costruzione di un Tribunale nuovo e moderno costato venti milioni di euro. – ribadisce l’avvocato Borrometi – Ha notiziato in questo senso il Presidente della Commissione Giustizia del Senato, Berselli. Ritiene che si faccia in modo di intervenire in questo senso sulla Ministra Severino. Tutti i rimedi vanno esperiti da subito e che nel contempo si avvi una interlocuzione con il Ministero di Giustizia.”. Favorevole a questa ipotesi il commissario straordinario della Provincia regionale di Ragusa, Giovanni Scarso, che si è impegnato a scrivere personalmente alla Ministra Severino una lettera per perorare l’ipotesi di un Tribunale Ragusa/Modica che garantirebbe l’economicità vera della gestione della giustizia. Cancellare quello di Modica è un vero atto di ingiustizia in un quadro dove manca tutto: autostrada, aeroporto e altre importanti infrastrutture.
Presente anche l’on. Roberto Ammatuna che si è detto pronto “ad assumersi l’impegno, nel corso della prossima seduta dell’Ars di invitare il presidente dell’assemblea ad attivarsi e al presidente della regione dimissionario quello di ricorrere alla corte costituzionale per la mancata sua convocazione nella qualità di Ministro su un argomento che riguarda la Sicilia così come prevede l’art. 23 dello Statuto e che è stato violato.”
“La strategia seguita nel passato ha registrato dei limiti come quella di salvare il Tribunale di Modica allargando la circoscrizione quando poi i sindaci coinvolti non hanno aderito. – sancisce il sindaco Buscema – Adesso si pone il problema di chi dovrà perorare la causa del tribunale ibleo ? Il comprensorio di Modica o tutto il territorio della provincia di Ragusa ? E’ un nodo che va sciolto. Bisogna fare subito questa verifica. Atteso che ci sono due anni per una revisione del decreto legislativo bisogna stabilire quando e chi deve avere un’interlocuzione con il Ministro per sostenere le nostre proposte. Quindi tempi, progetti e interlocutori certi.”La battaglia sembra continuare, sperando che l’amministrazione di Modica non faccia la fine Don Chisciotte e dei famosi mulini a vento.