Fontanarossa chiude per un mese. Sigonella rifiuta?

aeroportopistaDal 5 novembre, l’aeroporto di Catania resterà chiuso per un mese  a causa di i lavori sulla pista. L’allora CdA della Sac disse che si trattava di lavori mprorogabili che avrebbero contribuito a migliorare la sicurezza della pista allargando le zone di rispetto laterali e altri interventi necessari. D’accordo quindi,  sono cose necessarie ma fino ad ora nessuno è intervenuto nelle sedi opportune per elencare le grandi difficoltà a cui dovranno andare incontro i passeggeri siciliani e non. Mario Bevacqua, il presidente degli agenti di viaggio di tutto il mondo, che vive da sempre a Catania ed è titolare di una grossa agenzia , oggi ha lanciato il suo grido di dolore. Le compagnie, i motori diricerca su internet e gli agenti di viaggio continuano imperterriti a fare biglietti con destinazione e partenza Catania anche in quel periodo e cioè dal 5 novembre al 5 dicembre ma non spiegano agli utenti che non si volerà da Catania e non si potrà fare riferimento agli orari come si è fatto fino ad ora. Ad esempio se una persona  ha il volo alle 10 del mattino è convinta che basti arrivare 45 minuti prima per potersi imbarcare. Ma non sarà così. Bisogna contemplare il tempo che ci vuole per trasferirsi su un’altra pista o addirittura su un altro aeroporto. La notizia che ci da Mario Bevacqua è che al momento Sigonella non sembra disposta a fare da supporto a Fontanarossa e questo vorrebbe dire trasferirsi a Palermo ( almeno 3 ore) o a Reggio Calabria ( altrettanto con  o senza aliscafo). Dunque se Passera non risucirà a convincere gli americani dobbiamo prepararci ad un mese di disagi incredibili. Ora ci chiediamo noi perchè nonostante si sapesse perfettamente, da almeno 2 anni, che Catania avrebbe chiuso la sua pista nessuno ha pensato, tra quelli della SAC, che la soluzione ottimale sarebbe stata Comiso? Perchè, come abbiamo sempre detto noi, a loro non non fregava niente del loro secondo aeroporto!  Infatti, considerando appunto che, da tempo, si conosce il problema della pista, visto che i soldi li abbiamo,  che lo scalo è pronto da un po’ ( con qualche difficoltà è  vero ma meno di quelle da affrontare in uno scalo militare per la sicurezza, la segretezza  etc etc) e che almeno un quarto dei passeggeri provengono da questo territorio, ci si chiede come mai non si è fatto di tutto per accelerare le pratiche e sistemare Comiso?  Tornando al discorso aziendale,  chi ha comprato un biglietto per Catania a novembre si troverà sballotato a Palermo o a Reggio con le difficoltà che si possono capire ed il guaio peggiore è che nessuno ha detto al cliente che avrà questi problemi. Non è corretto! Chiederemo a Giannone, neo presidente della Sac, di attivarsi immediatamente per dare adeguata informazione a questo  disservizio proprio per non passare ancora una volta per imbroglioni (così  amano chiamarci in qualche parte del Nord) come è stato fatto per il caso WindJet. Ma anche di questo bisognerebbe parlare per capire se il debito vantato dalla Sac nei confronti della compagnia siciliana sia stato sufficiente a scatenare una tale reazione giudiziaria. Oggi l’Italia è più lontana dalla Sicilia  perchè i voli, subito andati ad appannaggio di Meridiana, costano di più!

di Redazione09 Set 2012 17:09
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