Si tratta ad oltranza per il futuro dell’Università

antonino-recca-copia-470x313 Per tutta la giornata di lunedì  infatti il Commissario della Provincia Avv. Scarso ha tentato di trovare una soluzione che permetta di mantenere in vita la facoltà di lingue  orientali, unica rimasta,  per  la tanto agognata università degli Iblei. La situazione è delle più tragiche, almeno a leggere i numeri, perché ci si trova di fronte ad un debito consistente che costringerebbe i soci del consorzio universitario a versare circa 1,5 milioni di euro l’anno per una decina di anni. Cifre che seppur divise tra Comune e Provincia non fanno più parte delle ipotesi di bilancio degli enti suddetti e quindi si prospetta non solo un lungo contenzioso ma anche la chiusura nel giro di qualche stagione della facoltà e quindi dell’università.
Ora qualcuno si chiede come mai si è arrivati a questo punto ma bisogna ricordare che nel passato l’università ragusana non poteva essere messa in discussione nonostante gli enormi sbagli che si continuavano a fare corso dopo corso. Alla fine il conto è stato presentato dall’Ateneo catanese, che non è immune da colpe e leggerezze, ma che vanta un credito in massima parte reale ed incontestabile. Insomma se non sono una quindicina di milioni saranno 14 o 13. Dove si vanno a prendere  ora come ora a bilanci chiusi e soprattutto asfittici. Di fronte ad una ignominiosa chiusura coatta della facoltà di lingue, con conseguente strascico giudiziario, i politici di questa provincia incominciano a prendere le distanze  e cercano il capro espiatore che sembra essere stato individuato proprio nella figura  di Giovanni Scarso. . Il commissario è arrivato da nemmeno 2 mesi e vogliono  che sia lui a sciogliere la proverbiale corda “ruppa ruppa” assumendosi la colpa di 15 anni di gestioni esagerate nei costi e poco attente nelle rendicontazioni.  Se qualcuno di questi politici ha avuto ilo coraggio di  descrivere a Lombardo l’avv. Scarso come il colpevole di tutto  sbaglia e fa male alla nostra terra. Quando si diceva che Ragusa non aveva le potenzialità per gestire tutte quelle facoltà? che si spendeva troppo in dipendenti ed in organizzazione con appartamenti dati ai professori e con conteggi verificati solo con una occhiata superficiale? Quando si inserivano i deputati della provincia nel CdA del Consorzio per garantire un autorevole peso politico nei confronti del ministero con quali i risultati? Quando infine ci si accorse che Enna continuava a prendere contributi da università privata e a Ragusa non si dava nulla? Dove erano queste persone che oggi tuonano minacciando Scarso e definendolo incompetente? Cosa hanno fatto, tutti e 6 i nostri deputati regionali, con qualche piccolo distinguo, proprio per il problema università?  In pratica nulla. Oggi devono intervenire facendo pressioni attraverso l’assessorato regionale o chi per esso, chiedendo che si differenzi nel tempo la rateizzazione del debito. Che si salti almeno quest’anno, che è certamente di transizione, e che a partire dal prossimo anno si decida una smobilizzo del dovuto con termini più reali. Come più reali devono essere i costi ed i ricavi. Scarso ha minacciato di dimettersi già domani mattina. E naturalmente se lo facesse darebbe ragione a loro e loro non lo meritano. 

di Redazione30 Lug 2012 12:07
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