Il sindaco non ha l’auto blu ma al Comune… Il Pd si lamenta anche delle biciclette

Biciclettappese Il mondo ormai va alla rovescia e anche le biciclette ne pagano le conseguenze appese a testa in giu come in altre fatidiche occasioni. Ma di questo parleremo dopo intanto il  Pd di Ragusa concentra la propria attenzione sul parco macchine del Comune ed il suo segretario cittadino sottolinea che, dopo avere inoltrato una specifica richiesta, è stata convocata una seduta della quarta commissione chiamata proprio ad esaminare le caratteristiche del parco macchine. “Sono 168 i mezzi in dotazione all’ente di palazzo dell’Aquila. Tra questi ci sono 92 autovetture (una media di un’automobile per ogni sei dipendenti), 28 tra motocicli e ciclomotori, 4 autobotti, 17 scuolabus e altre unità tra mezzi speciali, ambulanze, natanti, autocarri, etc. Il parco macchine costa circa 50mila euro solo per le assicurazioni e le tasse, centomila euro per la manutenzione e altri centomila euro per il carburante. I soldi per il carburante sono esagerati. Anche perché il Comune. pensa a rifornire le auto delle cooperative che operano per conto dell’ente.  Inoltre, le cifre per il carburante destinato all’imbarcazione della Protezione civile sono proibitive. Per questo vanno controllate e razionalizzate. Per quanto riguarda altri dettagli: ci sono 6 auto al 1° settore, 3 al terzo, 10 al sesto, 12 al settimo, 24 all’ottavo settore, 6 al nono e 25 al dodicesimo (quello della Polizia municipale). Riteniamo il parco macchine vada sfoltito. Ed è per tale ragione che ho chiesto al presidente della quarta commissione, Titì La Rosa, che va ringraziato per la sua disponibilità, di convocare i dirigenti a gruppi per razionalizzare costi e utilizzo”.

In particolare la commissione ha contestato il fatto: che le vetture ordinariamente siano utilizzate da operai e impiegati delle cooperative che operano per conto del Comune; che spesso si vedono in giro assessori e personale delle cooperative che usano le vetture comunali; che da una lettura veloce del capitolato si è potuto appurare, ad esempio, che per i servizi cimiteriali la cooperativa può usare gli autocarri per lavori interni, ma nulla è previsto circa l’utilizzo delle vetture comunali.

“Personalmente – aggiunge Calabrese – ho chiesto al dirigente presente in commissione di stilare un verbale su chi utilizza i mezzi comunali, se il dipendente della coop è autorizzato a farlo, chi lo ha autorizzato e secondo quale regolamento o accordo. Noi del Pd ci siamo ridotti il gettone di presenza del 30 per cento e pretendiamo che tutti siano messi nelle condizioni di garantire un segnale all’insegna del risparmio. Non vogliamo più vedere gente qualsiasi in giro con le macchine del Comune specie se non sono dipendenti e soprattutto se nessuno li ha autorizzati. Lavoreremo anche su questo fronte e pretendiamo risultati in tempi brevi” un’altra lamentaela del PD che riguarda Marina di Ragusa:“Non vi sono i portacenere nelle spiagge (e neanche al lungomare) – continuano – le docce di molti tratti del litorale sono malfunzionanti, se non pressoché inutili. Non esistono rampe che permettano ai disabili di avere accesso alla spiaggia. Non c’è un’accurata pulizia lungo la costa ed è per questo che proliferano insetti, blatte e addirittura topi. Non ci sono più le rastrelliere per le biciclette. Insomma più che bandiera blu, noi siamo per attribuire un cartellino rosso a quest’Amministrazione. Come Pd e come Gd più volte abbiamo sollecitato l’Amministrazione ad interventi mirati: in sede istituzionale con il segretario cittadino Peppe Calabrese, che ha inoltrato diverse proposte nella riunione programmatica dell’aprile scorso, e negli anni passati con il responsabile organizzativo Pd Nanny Frasca. Ma queste sollecitazioni sono sempre andate a vuoto. Per sottolineare i disagi che ancora una volta affliggono la località marittima portiamo l’esempio di una situazione paradossale per la quale abbiamo realizzato anche alcune foto: i vigili urbani hanno ribaltato verso la spiaggia le biciclette parcheggiate lungo i sedili del lungomare. Premettiamo che riteniamo sbagliato che i ragazzi sistemino le bici sui sedili in questione: ma qual è l’alternativa che si offre al ciclista che vuole rispettare gli spazi di seduta? Sul tratto di lungomare che arriva sino al porto turistico non c’è neanche l’ombra di una rastrelliera.

di Redazione18 Lug 2012 09:07
Pubblicità