Arrivano i …banditi
L’on Ammatuna, a dir la verità, è da sempre stato un ” pentito ” del PD. In relazione all’appoggio al governo Lombardo l’on pozzallese si è dichiarato, il più delle volte, scettico e critico. Ora addirittura parla di occupazione militare. La verità finalmente viene a galla ed il PD deve riconoscere che, per meri interessi di potere, ha permesso che questo governo arrivasse alla sua quasi scadenza naturale. La dignità politica avrebbe imposto, ma già da tempo, ai rappresentanti del PD, di dimettersi dalla carica di deputato regionale per mettere il governo in difficoltà Come sempre accade a pochi giorni dalla fine della storia tutti sono pronti a criticare. Ad Ammatuna però, come abbiamo detto, riconosciamo una certa onestà intellettuale sulla questione Lombardo. Questa è la sua filippica finale: “Se qualcuno aveva ancora dei dubbi su come il governatore Lombardo ha gestito la cosa pubblica, credo che siano stati completamente fugati. A quindici giorni dalla data delle sue annunciate dimissioni, il governatore ha effettuato una raffica di nomine alcune delle quali dureranno per i prossimi anni. E’ un vero e proprio assalto alla diligenza, una occupazione manu militari dei vertici della burocrazia regionale per meri fini elettoralistici. Lombardo ed il suo fido Assessore alla Sanità – tra l’altro nella stessa seduta di giunta Russo è stato nominato vicepresidente – stanno avvelenando i pozzi per non lasciare nessuno spazio di manovra a chi li sostituirà. Il nuovo segretario generale della Regione siciliana, un dirigente generale, alcuni manager delle Asp, nuovi componenti del Cga, solo per citare alcune delle nuove nomine. Tutto ciò mentre i conti della Regione rischiano il default e la Comunità europea blocca centinaia di milioni di euro di finanziamenti. Alla faccia del rigore, della trasparenza e del contenimento della spesa, concetti che il governatore e l’assessore alla sanità hanno sbandierato davanti agli occhi dei cittadini, salvo poi autoesentarsi dall’applicazione. Speriamo che quanto avvenuto sia il colpo di coda, il canto del cigno di un personaggio politico la cui attività prioritaria è stata esclusivamente la gestione del potere. Credo che non possano esserci dubbi sulla nuova strada che il Pd dovrà intraprendere: cercare di trovare un accordo con le altre forze politiche del centro sinistra per poi provare ad allargare la coalizione con i moderati. Non ci può essere alcuna forma di collaborazione con chi ha gestito il potere per il potere, con chi ha messo davanti agli interessi generali dei cittadini quelli di parte”.