Accordo per rateizzare i debiti e salvare l’Università

recca-rscarsoTempi magri per l’economia iblea e di conseguenza parecchi  problemi per le tante realtà che a Ragusa hanno fatto sempre discutere sulla loro utilità.  Ad esempio l’Università. Qualcuno ricorderà  i tempi andati quando la nostra città voleva diventare quarto polo universitario e per ottenere questo risultato  ci siamo caricati di un gran numero di corsi di laurea poi miseramente falliti. Si fece  la facoltà di “medicina” senza avere una clinica universitaria, si fece giurisprudenza che costava un botto, scienze politiche, informatica,  infermieristica e naturalmente lingue. Per tutto questo  servivano un bel po’ di soldi ma nessuno sembrava accorgersene. C’erano una cinquantina di impiegati ed un largo consiglio d’amministrazione del consorzio con gettoni e stipendi. C’erano poi gli affitti: locali per i laboratori in Corso 25 aprile, la stessa cosa al  Carmine, aule e laboratori scientifici all’Asi e l’intero complesso di Santa Teresa,  tutto il palazzaccio del distretto e così via. Sembrava di stare  alla Normale di Pisa  o alla Cattolica con professori ospitati in residence, ristoranti convenzionati, manifestazioni promozionali e così via. Una vera orgia economica alimentata e giustificata con la necessità di fare cultura. Poi un bel giorno, di fronte alle insistenze dell’ateneo di Catania che reclamava i propri compensi, qualcuno ha messo mano alla calcolatrice, si è fatto due conti e ha scoperto che è stata tutta una pura follia che oggi, ad anni di distanza, continua a pesare sulle casse degli enti ma soprattutto sulle speranze dei ragazzi iblei.  A poco a poco le facoltà hanno chiuso ed è rimasta soltanto lingue orientali che rischiamo quotidianamente di perdere. Catania vanta crediti milionari e non intende recedere. Ragusa non ha liquidità immediata e ritarda i pagamenti. La politica non è in grado di intervenire e si accendono le polemiche con accuse al Comune e alla Provincia per non aver saputo gestire la questione in tempi meno difficili. Dopo gli interventi dell’IDV ora il consigliere del PDL al Comune Maurizio Tumino ha scritto al magnifico rettore catanese dicendo: “C’è da salvare la struttura didattica di Lingue e se le notizie di qualche giorno fa erano confortanti e cioè che esiste la volontà tra le parti di volere sistemare le cose per reinserire nel manifesto degli studi il primo anno del corso di Mediazione Linguistica nell’anno accademico 2012-2013, adesso è necessario che ci siano degli atti conseguenti”. Il consigliere comunale Maurizio Tumino  giustifica l’attuale situazione debitoria del Consorzio Universitario con l’Ateneo che è caratterizzata dal ritardo dei trasferimenti statali e regionali ai soci.  “La città di Ragusa vuole l’Università e non ha pensato mai a smobilitare. Nel bilancio di previsione approvato la scorsa settimana il Consiglio comunale ha  appostato con la sua maggioranza un contributo di 1.450.000 euro alla pari di quello degli altri anni. Sarebbe bene che la Provincia facesse lo stesso.  In sostanza Ateneo e Consorzio Universitario spalleggiato dai soci dovrà riscrivere una nuovo accordo transattivo per chiudere il contenzioso con Catania e sperare che possano arrivare segnali confortanti anche dal Miur. “Ma bisogna fare in fretta – afferma Tumino – anche perché il 30 luglio scadono le iscrizioni.” La provincia, oggi, è retta da un Commissario e l’avv. Scarso nonostante sia del tutto incolpevole in questa storia ha preso a cuore la vicenda e ha già contattato il magnifico rettore. La notizia positiva è che il prof. Recca sembra disponibile a rateizzare in 10 anni il passato e così tra Comune e Provincia si dovrebbero versare, a copertura del debito pregresso, circa un milione l’anno  fino al 2022 più naturalmente il costo della convenzione annuale e la rateizzazione decennale del debito da parte del consorzio che è di circa un milione e mezzo.  In questo modo si potrebbe salvare almeno la facoltà di Lingue che, siamo convinti, sia l’unica che si possa mantenere a Ragusa. Se dovesse essere raggiunta l’intesa  la proposta di Tumino riguarda una proroga del termine di iscrizione per dare la possibilità agli studenti di formalizzare l’immatricolazione. 

 

di Redazione10 Lug 2012 12:07
Pubblicità