ABRACADABRA: la magia di Comiso Aeroporto.
Fino ai primi di agosto, e cioè fino alla prima assemblea dei soci della Soaco, si erano impegnati tutti per convincerci che, senza un brusco cambiamento di gestione, l’aeroporto era condannato a morte certa ed imminente. Con questo tragico presupposto, a quell’assemblea, venne portata avanti come unica soluzione, che andava bene per tutti, il fitto del ramo d’azienda, con un unico possibile locatore: naturalmente la Sac di Catania che, come abbiamo detto più volte, è fra coloro che hanno le maggiori colpe del paventato default.
Ma oggi cambia tutto. Con un colpo di bacchetta magica, con la formula canonica dell’ abracadabra, la Soaco cambia strategia e passa all’attacco. Avendo capito che, nonostante la paura della chiusura dello scalo, la mossa del fitto d’azienda a “babbo morto”, grazie, diciamo noi, alla lungimiranza del Sindaco Schembari, non era passata (vedi assemblea del 28 e comunicato stampa conseguente) nel tavolo di concertazione già convocato a suo tempo per questa mattina, la società di gestione del Pio Latorre, schiera tutti i suoi pezzi da novanta. Scende in campo addirittura Piero Agen che fino ad oggi aveva prestato poca attenzione alle vicende di Comiso impelagato in problemi più grossi delle sua nuova creatura. Il neo presidente della megacamera di commercio del Sud Est, in pratica proprietario di Sac, Intersac e Soaco, affiancato da Giorgio Cappello ( a cui va la nostra stima sincera ed incondizionata) e Silvio Meli che non sappiamo a questo punto con chi sta, presentano uno scenario completamente nuovo. Sembra il gioco delle 3 carte. Via l’idea malsana del fitto d’azienda che fino a ieri era improcrastinabile, basta con la brutta immagine dell’aeroporto che perde soldi (colpa della stampa che dice bugie), stop ad ogni spreco, siano essi stipendi per amministratori, dirigenti e dipendenti, a dispetto di quanto è accaduto negli ultimi anni, e, abracadabra, ecco il nuovo aeroporto. Ai tanti rappresentanti delle forze sociali presenti al tavolo odierno viene prospettata una nuova vita dello scalo. Intanto la Sac presterà i soldi che servono per qualche mese ( perchè non se ne mai parlato prima?), le quote in liquidazione della Intersac verranno certamente acquistate da qualcuno ( secondo noi dalla stessa Sac a quattro soldi) procedendo ad una ricapitalizzazione ( cosi freghiamo il comune di Comiso che non c’ha una lira) . Il tutto con interessanti prospettive per il futuro. Basti pensare ai bandi per le nuove rotte (almeno una decina di milioni) al supermarket a secondo piano(???) ed addirittura qualche assunzione in più (cosa c’è di meglio di questa promessa per addolcire un sindacalista?) Insomma un vero e proprio miracolo!!! Il mago Agen in un paio di giorni ha fatto il miracolo: cancella il rischio di fallimento, trova chi ci presta i soldi, ricapitalizza, fa assunzioni, apre negozi e scaccia i malvagi dal Tempio : la stampa prezzolata. E siccome il mago Agen è anche un eccellente affabulatore ( la Treccani spiega che affabulatore è persona che narra in maniera affascinante e abile o che racconta storie affascinanti ma poco fondate o totalmente infondate) succede che tutti ci credono e vanno via dalla riunione soddisfatti, con il cuore e la mente pieni di rosee speranze. Ma noi che siamo meno magici e non ci facciamo “affabulare” facilmente, invece, ci facciamo assillare dai dubbi: Cosa ha causato questo repentino cambiamento di strategia? Come mai Agen scende in campo? E cosa succederà al Comune di Comiso che si è reso colpevole di “lesa maestà” mettendosi di traverso ai”desiderata” della Sac? Per noi c’è qualcosa sotto! Agen deve controllare le sue creature, uomini e cose, e garantire che nessuno cada in disgrazia. Visto che la mossa che era stata tentata per acquisire Comiso al 100%, senza spargimenti di sangue e di capitali, non è riuscita bisogna spendere qualcosa ma più si spende più si è certi di trovare impreparato il socio pubblico della Soaco che prima o poi dovrà mettersi a pari con i milioni di euro. Così sarà più facile farne un solo boccone. Infine un’altra considerazione! Come mai tutto quello sfacelo del fallimento era apparso come fulmine a ciel sereno proprio nel periodo elettorale? Spataro, l’ex sindaco, sapeva? Certo se ci si fosse trovati in altra condizione, con più tempo a disposizione, si sarebbe anche potuto pensare ad una revoca della concessione a Soaco, che si è mostrata inadempiente ( ed il no! al bando lo conferma), e con calma, rivedendo conti ed investimenti, dare vita, magari con qualche imprenditore locale, ad una realtà che con un po di sana concorrenza avrebbe potuto dare fastidio a Fontanarossa diventando appetibile a più di una compagnia.