Il Piano triennale è illegittimo, ma interviene Scarpulla…
E’ stato approvato il Piano triennale delle opere pubbliche. 333 interventi che non modificheranno la città, non ci sono opere eclatanti. Iniziamo a dire questo. Mancavano i fondi per fare qualcosa di straordinario. Nell’insieme, però, il pacchetto varato pare andare nella giusta direzione. Razionalizzazione, ammodernamento ed efficientamento idrico e energetico. Un primo passo, come dice l’assessore ai Lavori Pubblici Corallo, un atto propedeutico ad un più ampio progetto da mettere in cantiere nei prossimi anni.
Ciò che ci sfugge, invece, è il modo in cui è stato approvato questo strumento. Allora, pare che il Piano triennale presentato in Consiglio comunale non era completo, non era a norma di legge, cioè era illegittimo, lo dice parte dell’opposizione, e fin qui uno può pure dubitare, ma lo afferma pure l’ingegnere Scarpulla, che è il dirigente, il responsabile del Piano, insomma è quello che ne capisce.
Il Piano non è a norma perché contravviene all’art. 128 (commi 4 e 14) del Codice degli appalti, secondo il quale le opere, che possono essere inserite in quest’atto, sono solo quelle conformi al Piano regolatore. Due esempi su tutti. Uno, il cimitero di Ragusa Ibla non può essere ingrandito. E’ il consigliere Mirabella a sollevare il dubbio ed è lo stesso Scarpulla a dargli ragione: “Sono decaduti i vincoli (sui terreni adiacenti al cimitero, ndr.) quindi l’opera non è immediatamente realizzabile”. Ma ancora, e questa volta è Sonia Migliore a farlo notare, gli interventi in via Colleoni non sono fattibili, infatti, con la delibera di Giunta, la n° 223 del 6 maggio 2014, si è annullata la delibera n° 4 del 19 gennaio del 2012 del Consiglio comunale, che trattava proprio di questo intervento, quindi in tutti e due i casi il Piano regolatore viene ignorato.
Sembra uno iato insormontabile, ma no, perché interviene Scarpulla, che riesce a trovare la soluzione. Insieme al Piano triennale vengono presentati tutta una serie di emendamenti tecnici, che servono a perfezionare l’atto. Naturalmente vanno approvati, ma qui l’Amministrazione ha gioco facile, la maggioranza è schiacciante. Quindi qualsiasi intento ostruzionistico fosse venuto dalle opposizioni, sarebbe risultato semplicemente velleitario e perciò decidono di stare al gioco o meglio di presentare i loro emendamenti e poi uscire dall’Aula poco prima l’approvazione del Piano. Non ci stanno a partecipare a quella che definiscono una vergogna, non sono d’accordo a votare uno strumento illegittimo. “Non siamo sereni in quest’Aula – dichiara Maurizio Tumino prima di abbandonare il Consiglio con i suoi colleghi – perché ancora una volta è stata calpestata la legge. Una cosa inaudita, che non si è mai verificata” e così, con 17 voti favorevoli e 3 astenuti, il Consiglio comunale approva il Piano triennale delle opere pubbliche.