Diventare vedetta e custode del bosco
La lotta agli incendi dovrebbe partire da un punto di vista completamente diverso. Ok per forestali, guardie e vigili del fuoco ma bisogna fare di più perchè il personale dei corpi addetti non potrà mai essere sufficiente. Infatti il suggerimento giusto è quello di dare la possibilità ai cittadini di essere sentinelle del territorio. La conoscenza favorirà la prevenzione. Favorire il trekking, le escursioni per far comprendere a famiglie e giovani l’importanza del territorio, dei versanti. Ogni territorio bruciato è un attacco alla vita di tutti e compromette il futuro. La distruzione alla quale assistiamo non riguarda solo le specie vegetali, ma l’intero ecosistema che caratterizza le aree percorse dal fuoco”. “Dobbiamo far comprendere a tutti che i territori vanno tutelati e non incendiati. Gli incendi sono un attacco alla vita di tutti noi quindi dobbiamo dare la possibilità ai cittadini del posto di vivere il luogo nel quale vivono, di amarlo. Il cittadino deve diventare sentinella del territorio. Ad esempio si pensi alla possibilità di conoscere i versanti di montagna e in questo modo, soprattutto le nuove generazioni capiranno che un territorio bruciato non solo attenta alla vita di tutti ma non dona più i prodotti con i quali apparecchiamo le nostre tavole. Gli incendi degli ultimi anni, soprattutto nelle regioni meridionali, confermano che necessita un cambio di strategie nel governo di questi fenomeni e nel governo del territorio. Fare prevenzione con la conoscenza ma anche con sistemi particolari, alcune regioni italiane stiamo iniziando ad utilizzare i droni per il controllo dall’alto dei parchi, dei versanti di montagna, dei territori”. A dirlo è anche Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale. La distruzione alla quale assistiamo non riguarda solo le specie vegetali, ma l’intero ecosistema che caratterizza le aree percorse dal fuoco. Sappiamo che con gli anni la vegetazione colpita dal fuoco si riprenderà – ha continuato Fiore – mentre i danni diretti all’ecosistema al paesaggio sono irreparabili, come pure i danni indiretti sulla perdita di fertilità dei suoli e stabilità dei versanti con possibile innesco a breve e a lungo termini di colate di fango, frane e il verificarsi di eventi alluvionali. Oggi gli incendi, favoriti da una scarsa manutenzione dei boschi e delle aree boscate e da lunghi periodi di siccità, e i mesociclioni dalle caratteristiche simili a quelli tropicali si alternano nella stessa stagione con effetti devastanti prima e dopo, conseguenza questa indiretta della crisi climatica. Dobbiamo essere molto severi nei confronti di chi appicca il fuoco e dobbiamo integrare le forme di prevenzione con politiche che garantiscono una maggiore fruizione degli spazi verdi, sostenendo anche economicamente occasioni di svago e sport nei boschi. Così facendo ognuno di noi diventerà vedetta e custode del bosco, prezioso bene comune”.