Viva la statistica

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La statistica è una  scienza esatta non c’è dubbio. Il problema è che si fa fatica a capire quello che dice.
Ad esempio dallo studio di Mariano Bella, responsabile dell’;ufficio studi di Confcommercio rileva che, in assenza di shock, il nostro indice dei prezzi al consumo può scendere sotto il 2% a ottobre. L’inflazione si sta riducendo. però noi consumatori questo non lo vediamo anzi. Al supermercato gli aumenti sono in genere intorno al 10 o al 15% su tutti gli articoli soprattutto frutta e verdura, pasta e carne. Senza toccare il pesce che è un discorso a parte. Secondo questi studi sono in forte riduzione i prezzi dell’energia ma anche in questo settore non riusciamo a vedere queste variazioni in favore del consumatore.  Insomma la statistica, come si diceva all’università è quella cosa con la quale o senza la quale tu  rimani tale e quali. Ma gli studi sono studi e quindi  facciamo la previsione – dice il presidente Manenti – che a luglio la variazione congiunturale del nostro Nic (l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività calcolato dall’Istat basandosi su un paniere di beni e servizi, che
misura l’inflazione dell’intero sistema economico) sia pari a zero. Già a giugno è stato
poco oltre lo zero sul nostro territorio provinciale. Sarebbe un bellissimo segnale.
Che farebbe prendere corpo all’ipotesi della riduzione dell’inflazione. Se prendiamo i
15 anni passati – senza contare 2021 e 2022 – e facciamo la media delle variazioni
congiunturali mensili, guardando al 2023, grazie alla riduzione dell’energia, non
dovremmo avere tensioni inflazionistiche nel complesso”.
L’incremento tendenziale dei prezzi nei primi cinque mesi del 2023 in provincia di
Ragusa è sempre stato al di sotto dell’incremento registrato nel resto d’Italia. “A
giugno – ancora Manenti – c’è stata una buona notizia sugli alimentari, con prezzi
moderatamente in riduzione. Il mercato sta funzionando. l’operatore pubblico, con
sussidi alle famiglie, ha più che compensato le perdite di potere d’acquisto. Si può
sottolineare come il processo inflazionistico sia partito con ritardo rispetto ai nostri
partner. A luglio 2021 l’indice generale armonizzato cresceva da noi all’1% contro il
3,1% di altre zone. Non si festeggiò allora, non ci si deve adombrare oggi, con un
dato tendenziale in crescita del 5,7% contro l’;analogo indice nelle altre zone pari al
4,9%. Aspettiamo, dunque, con fiducia, di leggere i prossimi dati e di capire che cosa
succederà”.

di Direttore25 Lug 2023 23:07
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