Proteste degli agricoltori ed aumento dei prezzi.
Continua la protesta degli operatori agricoli che stanno animando, da giorni, un presidio a Modica manifestando tutto il proprio disagio per l’insostenibilità economica della loro attività. “ Il timore più consistente per gli agricoltori è quello legato al prezzo del carburante, diventato esoso e ingestibile sul piano dei costi. L’on Orazio Ragusa, dopo avere ascoltato le loro rivendicazioni, ha invitato Musumeci ad avviare una trattativa serrata con il ministero delle Politiche agricole e con quello dello Sviluppo economico, allo scopo di trovare la strada necessaria per venire fuori da questa delicata fase di stallo. E’ indispensabile che il governatore si faccia promotore di un’azione di ampio respiro che tenga conto di come la nostra isola produca, estragga e raffini il carburante così da spuntare, con le compagnie petrolifere, condizioni più vantaggiose alla pompa per l’utente finale. Un percorso, insomma, che ci dovrebbe consentire di vendere il gasolio, anche quello agricolo, a minor prezzo. L’altro nodo da affrontare è quello del debito agrario visto che la attuale situazione politica ed economica non hao permesso agli operatori agricoli di potere contare su un reddito adeguato è necessario disporre una scadenza più lunga, rispetto alle attuali, per il pagamento delle cambiali agrarie. Solo così si può fornire una reale boccata d’ossigeno a chi si trova in pesante difficoltà come evidenziato dalla delegazione degli operatori del presidio di Modica”. Sempre nella stessa lettera, l’on. Ragusa chiede a Musumeci “di adoperarsi per rivisitare i bandi europei, facendo in modo che gli stessi possano essere calati, territorio per territorio, tenendo conto, per quanto riguarda la realtà iblea, della presenza di numerose realtà zootecniche e della persistente disseminazione di infrastrutture serricole. Inoltre, il governatore può intervenire per fare in modo che i contributi Inps siano, al momento, sospesi, considerate le problematiche segnalate, e concordare affinché gli stessi siano poi corrisposti più avanti”. Purtroppo la protesta degli agricoltori contribuisce a creare una certa psicosi nella gente. Dobbiamo infatti registrare un esagerato aumento dei prezzi al consumo. Nei supermercati oltre ad esserci stato negli ultimi giorni quasi un arrembaggio per accaparrarsi la merce i prezzi, anche su prodotti che non hanno nulla a che vedere con l’Ucraina sono aumentati dal 30 al 40 per cento. Occorre in questo caso anche un controllo da parte delle autorità. Non è possibile permettere una speculazione del genere in momenti in cui il pubblico è particolarmente esposto e cade nelle grinfie degli speculatori.