Anche gli infermieri scioperano!!

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Gli infermieri di tutta Italia si fermeranno il 28 gennaio 2022  per manifestare la loro rabbia e il loro malcontento per non aver ricevuto alcun riconoscimento, da parte delle istituzioni, per tutto quello che hanno fatto durante l’emergenza pandemica.
Anche il Nursind Ragusa aderisce alla protesta.  “Da due anni – racconta il segretario provinciale Daniele Savasta – noi infermieri ci troviamo in prima linea a combattere il virus, facendo doppi turni, saltando riposi, subendo il blocco delle ferie, nella maggior parte dei casi costretti a lavorare in situazione oltre il limite dell’immaginabile, con carenza di dispositivi di protezione individuale e con difficoltà organizzative senza precedenti. Si tratta di professionisti che sono stati sballottati da un reparto all’altro dal
giorno alla notte senza alcun training formativo, che hanno accumulato ore ed ore di
straordinario mai pagato, costretti a limitare il contatto con i propri familiari per periodi
abbastanza lunghi, a cui il “Governo dei migliori” gli ha chiuso la porta in faccia, non
riconoscendogli neanche quello che già normativamente ed economicamente era stato
stanziato: l’indennità professionale specifica”.
Prosegue: “Mentre tutto il mondo ha riconosciuto la professionalità degli infermieri italiani e
la società civile ci ha manifestato la propria vicinanza, il governo italiano è stato bravo solo
a dare pacche sulle spalle e scattare fotografie di rito: per esempio il ministro Brunetta,
che nella sua esperienza politica ha sempre fatto della meritocrazia nella pubblica
amministrazione un cavallo di battaglia, nel momento in cui poteva dar luogo a ciò che ha
sempre sostenuto, ha pensato bene di tirarsi indietro non erogando sin da gennaio 2022
l’indennità professionale specifica agli infermieri, posticipandola al rinnovo del prossimo
contratto nazionale. In Italia, secondo gli ultimi dati della FNOPI, mancano all’appello 60
mila infermieri, di cui 27mila a Nord, circa 13mila al Centro e 23.500 al Sud e nelle Isole. In
Sicilia gli stessi dati ci indicano una carenza di 5.707 unità carenza dovute ad una
progettazione organizzativa (la cosiddetta dotazione organica) che si basa su tetti di spesa
troppo bassi per il calcolo e l’assunzione di personale infermieristico. Il risultato? Meno
infermieri e meno assistenza ai cittadini!”.
“Ancora oggi – aggiunge – l’infermiere italiano rimane ancora il meno pagato d’Europa.
Alcuni esempi: in Francia da marzo 2021gli infermieri hanno percepito un aumento dello
stipendio base di 183 euro, con un’ulteriore aggiunta pari a 100 euro per coloro che
lavorano nelle terapie intensive. In Germania lo stipendio di un infermiere va dai 2.000 ai
2.800 euro netti al mese, mentre in Inghilterra lo stipendio base parte da 2.200 euro netti
mensili; inoltre, proprio per l’impegno e l’abnegazione nel contrasto all’emergenza Covid,
sempre in Inghilterra, è stato previsto un ulteriore aumento di 3.700 euro l’anno. In Italia
invece la retribuzione di un infermiere si attesta intorno ai 1.690 euro netti mensili, gli
stessi hanno riceveranno un bonus per la lotta al Covid di 75 euro lordi mensili, cifra che,
appunto, vedranno in busta paga solo a contratto nazionale chiuso. A ciò aggiungiamo le
aggressioni agli infermieri e agli operatori sanitari in generale che sono spesso l’esito delle
disfunzioni del sistema, i quali non dipendono dall’operato del singolo, ma dipendono dalle
risorse disponibili, dai limiti dell’organizzazione e dalle scelte gestionali. Al Governo,
evidentemente, non interessa quello che gli infermieri stanno subendo e quanto sacrificio
si chiede loro. Non si è visto nessun segnale di attenzione e vicinanza per gli sforzi fatti.
Anzi, ci è stato negato anche il dovuto, cioè l’indennità di specificità. Uno schiaffo per chi
ogni giorno sacrifica se stesso per salvare le vite degli altri e permettere al Paese di stare

in piedi. Di fronte a questa sordità, vogliamo manifestare il nostro diritto ad essere trattati
per quello che valiamo. Non tutte le professioni e non tutti i lavori sono uguali. Non
chiediamo uguaglianza, ma equità. Non vogliamo creare disagio ai cittadini più di quello
che già vivono. Lottiamo, prima che sia troppo tardi, – conclude – perché ci siano più
infermieri e più motivati per poter garantire assistenza di qualità”.
Venerdì 28 gennaio gli infermieri di tutta Italia si fermeranno nel rispetto delle restrizioni
Covid e dell’andamento pandemico. In Sicilia la manifestazione si terrà a Palermo alle ore
10:00 a Palazzo D’Orleans, alla quale il NurSind di Ragusa parteciperà con una propria
delegazione.

di Direttore25 Gen 2022 22:01
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