E’ vero mancavano i dati relativi!
Legambiente Ragusa risponde alle domande che il Sindaco Cassì e anche noi ci eravamo posti all’indomani della pubblicazione di una classifica sulla vivibilità ambientale che vede la nostra città tra gli ultimi posti.
Il locale circolo “il carrubo” si dilunga nel fare l’analisi delle cose buone e delle cattive ma c’è un dato incontrovertibile per il quale se, l’organizzazione iblea ne fosse stata a conoscenza in tempo utile sarebbe dovuta assolutamente intervenire e porre rimedio: Ecco sa dice la nota di Legambiente: “E’ vero che la qualità dell’aria a Ragusa è stata in genere buona in passato , ma quest’anno non sono stati comunicati i dati delle centraline di rilevamento atmosferico, non si sa se perché, forse perché non funzionanti o per mancato rilevamento dei dati.
E questi parametri mancanti hanno precipitato la città del Sindaco Cassì molto in basso nella classifica. Chiarito questo punto che in ogni caso fa denotare una mancanza di attenzione da parte di chi sovrintende a questi parametri della qualità dell’aria possiamo riportare la puntuale analisi che Legambiente Ragusa fa delle condizioni della città. E possiamo dire che su molte cose possiamo concordare con loro. I dati però vanno letti e analizzati correttamente, ma soprattutto comunicati correttamente e non come per l’ecosistema 2020 e 2019 con dati del comune di Ragusa frutto di un copia e incolla. Se è vero che nel settore rifiuti, parametro raccolta differenziata , la situazione è di molto migliorata, lo stesso non si può dire del consumo di suolo nel 2020 per il quale la città è al 2° posto in Italia dopo Brindisi con 527,81 mq/ab e al 19° per incremento procapite 2020/2019 con 1,04 mq/ab/anno ( dati ISPRA e ISTAT ). Il 2° posto è un risultato pessimo e non buono. Così come in costante aumento è il numero di automobili circolanti mentre non riesce a decollare, ma il dato è molto basso da sempre, il trasporto pubblico. Ottimo risultato, se fosse confermato, il consumo idrico sceso del 25% in un anno ma preoccupa la dispersione aumentata del 3% rispetto all’anno precedente e la depurazione scesa da alcuni anni al 96% quando fino al 2016 era del 99%. Nonostante ciò la situazione generale è leggermente in miglioramento rispetto al 2020 ( 100° posto con il punteggio di 29,44 ) e al 2019 ( 101° posto con il punteggio di 29,41 ) ma in peggioramento rispetto al 2018 ( 86° con il punteggio di 42,87 ). Purtroppo a Ragusa non esistono da sempre politiche ambientali, se non interventi sporadici e al di fuori di un serio progetto di miglioramento delle prestazioni ambientali. In questa situazione pensare di accedere ai fondi del PNRR sull’ambiente è velleitario. A Ragusa non esiste un settore ambiente ( le competenze sono distribuite in diversi uffici ) , ma solo un settore rifiuti, e non esiste un assessore all’ambiente in quanto la delega è stata trattenuta dal sindaco che di fatto non è in grado seguire le problematiche ambientali. In queste condizioni dovremmo abituarci a rimanere nelle ultime posizioni della classifica dell’ecosistema urbano imprecando ogni anno contro i cattivi di Legambiente che trattano male la città. Sembra che a Ragusa nessuno degli amministratori passati e presenti si sia accorto che siamo in pieno cambiamento climatico e che bisogna cambiare radicalmente e profondamente l’approccio alle questioni ambientali facendoli diventare il fulcro sul quale incentrare la macchina organizzativa del comune. Purtroppo bisogna constatare che qui non è arrivato neanche il bla bla bla che denunciano i ragazzi di Friday for future alla COP 26 di Glasgow.