Incendi: cosa fanno i comuni?

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Vertice regionale a Catania, presieduto da Musumeci, per fare il punto sulla situazione incendi. Il presidente ha spiegato che in condizioni normali l’organizzazione è sufficiente ma in emergenza va tutto a rotoli. Non è una bella notizia. Sappiamo che ci sono quasi 20 mila volontari, una flotta aerea eccezionale ma appena fa caldo la Sicilia brucia. Da registrare anche una polemica tra il capo della protezione civile e la Regione. Non si può pensare ad intervenire solo al momento dell’incendio si dovrebbe fare molta prevenzione. Ed oggi arrivano le ordinanze dei sindaci della provincia di Ragusa. Tutti vedono la cosa sotto la stessa prospettiva. Insomma le regole ci sono, sono scritte le ordinanze e le direttive da seguire per le forze dell’ordine ma poi i comuni stessi seguono le loro direttive.
Nell’ordinanaza di Cassì si legge: Tutti, organismo pubblico o singolo privato, devono procedere e mantenere, entro 15 giorni dalla pubblicazione della presente, in perfetto stato di pulizia:
• I boschi, di qualsiasi tipo ed essenza, comprese le macchie mediterranee nei limiti dei vincoli di
tutela ricadenti nel territorio;
• I terreni, anche quando recintati e limitrofi alle aree boschive ed agli insediamenti abitativi;
• I giardini privati di case e ville che interessano tutto il territorio comunale, ivi comprese le siepi che occupano la sede stradale e/o i marciapiedi;
• I terreni confinanti con strade comunali, provinciali e statali con la costante pulizia e
l’eliminazione della vegetazione secca, effettuando apposite fasce tagliafuoco non inferiori a mt.
10 di larghezza per tutta la lunghezza del fronte.
E’ VIETATO, INOLTRE,
– dare fuoco alle stoppie e alle erbacce, ordinanza sindacale n. 397 del 15/04/2015;
– lanciare mozziconi da veicoli in circolazione, al fine di scongiurare possibili incendi;
– usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli in boschi o in terreni cespugliati;
– usare motori, fornelli e simili che producono faville o brace nei boschi o terreni cespugliati;
– compiere ogni altra operazione che possa creare un pericolo immediato di incendio;
– bruciare residui quali materiali plastici, polistirolo, scarti vegetali e quant’altro, costituenti rifiuti ai sensi del Dl.L.vo n° 152/06 s.m.i..
ORDINA, ALTRESI’,
ai proprietari, o chi per essi, di aree libere non ancora edificate all’interno del perimetro urbano di provvedere:
– alla recinzione dell’intero perimetro delle aree libere al fine di impedirne l’accesso a chiunque;
– alla pulizia ed eliminazione della vegetazione secca e della sterpaglia intorno ai fabbricati,
agli impianti e ai confini di proprietà, per una fascia di rispetto non inferiore a mt. 10;
– alla immediata rimozione, a proprie spese, di rifiuti di qualsiasi natura e provenienza ivi depositati a norma di legge, nonché di arbusti, sterpaglie e quant’altro possa causare pericolo di incendi, di sporcizia o di habitat per roditori, parassiti, insetti, etc..
Qualora venga accertata la presenza nei propri terreni di ratti o parassiti in genere o di rifiuti, i
proprietari o i detentori a qualsiasi titolo delle aree interessate dovranno procedere alla
disinfestazione, pulizia e bonifica, ai fini della salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente,
fermo restando a loro carico la responsabilità di attivare tutti gli accorgimenti per scongiurare
eventuali inneschi o propagazione di incendi o pericoli di inquinamento.
AVVERTE
A) Qualora gli organi di Polizia, accertino nel corso dell’attività di controllo, violazioni alle disposizioni impartite con la presente ordinanza, i soggetti inadempienti saranno ritenuti direttamente responsabili di eventuali danni che si dovessero verificare a persone e/o beni mobili e immobili e saranno denunciati alla competente A.G. ai sensi degli artt. 449 e 650 C.P. e delle norme vigenti in materia, nonché, in via sostitutiva, si procederà con l’esecuzione d’ufficio delle opere necessarie con rivalsa delle spese sostenute a carico dei trasgressori;
B) Salvo che il fatto costituisca reato, i soggetti che non ottemperano alle disposizioni sopra impartite di recinzione, pulizia, scerbamento, decespugliamento, disinfestazione delle aree di competenza, saranno passibili di sanzione amministrativa pecuniaria, come previsto dall’art. 10 comma 6 della Legge n. 353/2000, per un importo minimo di € 1.033,00 fino ad un massimo di € 10.333,00. Tali
sanzioni sono raddoppiate nel caso in cui il responsabile appartenga ad una delle categorie descritte
all’articolo 7 commi 3 e 6;
C) I soggetti titolari di aziende agricole dediti alla coltivazione di prodotti orticoli, in serra e in campo aperto operanti nel territorio comunale, le cui coltivazioni risultino infette da insetti fitofagi come da nota Prot. n° 760/2012 dell’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari, dichiarate tali con specifica relazione redatta da tecnico allo scopo abilitato, in deroga alle disposizioni vigenti, potranno effettuare l’incenerimento dei residui vegetali derivanti dal ciclo di lavorazione aziendale, privati dei lacciuoli di plastica, previa specifica richiesta e successiva Ordinanza Sindacale;
Tutto bellissimo però ci permettiamo di dire che spesso proprio i comuni, forse oberati da tanti impegni, non riescono a fare quello che altri funzionari hanno imposto. Basta vedere i tanti terreni incolti non recintati ma non solo a ragusa ma in tutta la provincia dove vediamo che sono state pubblicate analoghe ordinanze. Insomma una specie di predicar bene e razzolar male.

di Stefano Ferrera02 Ago 2021 14:08
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