RIFIUTI RAGUSA – Situazione critica, di chi è la responsabilità? (VIDEO)
Nella serata di ieri, come anticipato, la redazione di Teleibilea ha approfondito la questione relativa alla gestione dei rifiuti dopo le dure parole dell’assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon in merito alla chiusura della discarica di Cava dei Modicani. Nel corso della trasmissione andata in onda nella serata di ieri, è intervenuto il sindaco di Giarratana Lino Giaquinta, commissario della SRR: “Fino a questo momento, i rifiuti indifferenziati venivano trasferiti presso il Tmb di Cava dei Modicani, trattati e pronto per essere conferito in discarica. Non essendoci una lega di ambito, la parte solida dei rifiuti già prima andava conferiti alla discarica Oikos di Catania, mentre il sottovaglio biostabilizzato veniva conferito presso la discarica Sicula di Lentini. La discarica di Cava dei Modicani non ha un’autorizzazione definitiva, l’Aia, che consente a un impianto di poter funzionare regolarmente. La richiesta era già stata avanzata nel 2015 ma ad oggi non si è ancora riusciti a ottenerla. Si è quindi stati costretti a ricorrere a diverse ordinanze, l’ultima delle quali è scaduta il 30 aprile. Non è stato possibile rinnovare l’ordinanza in quanto l’Arpa Sicilia, uno degli enti competenti, si è espressa con parere negativo. Arpa ha richiesto una nuova valutazione ambientale di Cava dei Modicani, valutazione alla quale l’impianto è già stato sottoposto“. Questo un estratto dell’intervento del sindaco di Giarratana e commissario della SRR Lino Giaquinta. Di seguito il video dell’intervento completo.
LA REPLICA DEL M5S
Il Gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle Ragusa ha sottolineato il paradosso di questi ultimi giorni: “Le dure critiche che l’assessore regionale Pierobon ha rivolto ai sindaci iblei relativamente alla questione della discarica di Cava dei modicani non esulano quest’ultimo dalle gravi colpe che anche la Regione detiene. Risulta sicuramente centrale la responsabilità dei primi cittadini riuniti nella Srr alla luce del fatto che, già a giugno 2018, l’iter era in stato avanzato affinché venisse rilasciata la certificazione dell’Autorizzazione integrata ambientale per l’impianto di Tmb. Ma Pierobon dove è stato in questi due anni? Che cosa ha fatto? Perché si è svegliato adesso? Oggi, quindi, si verifica il paradosso. Di fatto possiamo contare su uno dei pochissimi impianti pubblici di Tmb in tutta la Sicilia e che cosa facciamo? Lo chiudiamo e andiamo a conferire il secco, con enormi volumi rispetto a quelli che si trasportavano quando c’era il trattamento, nella discarica di Lentini che, tra l’altro, è un sito gestito da privati? Quanto spenderemo per tutto questo? Quali sono i reali costi che la Srr, formata dai Comuni iblei, deve sostenere per portare i rifiuti ad Alcamo oppure a Lentini? La Srr non ha predisposto le prescrizioni richieste per ottenere l’Aia. Quali sono le ragioni per cui è stato deciso di non dare seguito all’iter? Perché quelle prescrizioni che dovevano essere attuate non sono state predisposte? Perché la Regione prima se n’è infischiata e poi ha atteso che il sito chiudesse per dire che la colpa è dei sindaci della Srr? Tutti interrogativi che è necessario sciogliere. In pratica è come se avessimo una macchina in garage che non possiamo usare per non avere pagato l’assicurazione, in questo caso l’Aia, e per arrivare a destinazione chiediamo un passaggio o, peggio ancora, paghiamo un taxi. La metafora rende bene l’idea dello spreco di denaro pubblico a cui stiamo andando incontro. Questo accade per insipienza, per incompetenza, per inefficienza da parte dei sindaci e della Regione che all’inizio del mese di giugno del 2018 dovevano solamente proseguire l’iter che avevano trovato avviato. Nessuno, però, compreso il sindaco di Ragusa, ha fatto niente, tanto i cittadini iblei pagano, e questo non lo possiamo consentire“. Così i consiglieri pentastellati Sergio Firrincieli, Antonio Tringali, Alessandro Antoci, Giovanni Gurrieri e Zaara Federico. La situazione è critica e i cittadini meritano delle risposte. L’auspicio, in tal senso, è che gli organi competenti lavorino sinergicamente per far sì che la gestione dei rifiuti in provincia non rivesta più una problematica di dimensioni sempre più grandi.