Occorre fare chiarezza anche sulla COMUNICAZIONE
Una nota del Direttivo di Territorio Ragusa sugli interventi del Comune di Ragusa per l’emergenza
assistenziale.
Apparentemente tutto va bene, sono arrivati i soldi del governo centrale, mentre si resta in attesa di quelli erogati, a parole, da Musumeci, ma, secondo noi, la macchina comunale stenta a partire, dopo una
settimana di preparativi, il fatto che non ci siano molte voci dissenzienti, ci induce a pensare che a molti
conviene di più fare arrivare, attraverso i canali ufficiali, due sacchi di spesa piuttosto che intervenire sulle
criticità di un sistema che ancora non gira come si deve, complice una comunicazione che non arriva.
Come a Roma hanno capito tardi la gravità della situazione, anche da noi non si comprende la dimensione
dell’emergenza.
Non si conosce l’elenco dei negozi convenzionati, il cui termine di convenzione scadeva ieri, venerdì, alle
14, ci sono enormi difficoltà per mettersi in contatto con gli uffici attraverso l’unico numero abilitato,
sempre ieri, venerdì, nessuno rispondeva al telefono, c’è una confusione fra spesa fornita in natura dalla
Caritas, buoni spesa erogati dai supermercati e buoni spesa da erogare, numerati o nominativi, per come
indicato dall’ordinanza della Protezione Civile, oltre a non capire che fine faranno le donazioni e a chi
saranno riservate, con quali criteri e con quali priorità.
Ci sono troppe cose che attendono risposte chiare.
Manca, soprattutto, un chiarimento su quelle che saranno le strategie che vuole adottare il Comune di
Ragusa, quali che esse siano, non vogliamo contestare le strategie, ma sapere, almeno, quali sono, per dare
risposte alla gente: per molti, non è facile stare chiusi in casa, con le attività bloccate, senza soldi, senza
lavoro, senza capire come andrà a finire.
Si moltiplicano i casi di anziani e di persone in difficoltà che brancolano nello smarrimento generale.
Si moltiplicano le richieste di intervento per questo o quel settore, si moltiplicano le sollecitazioni al
governo regionale, si va verso la pericolosa deriva di dimenticare i rischi dell’emergenza sanitaria per
cercare di sopravvivere.
Forse, la burocrazia, nella nostra città, sta, ulteriormente allungando i tempi, ove possibile, sarebbe
opportuno esplicare quelle che possono essere le strategie.
La gente sente che in altri comuni si stanziano somme sostanziose, per gli affitti residenziali, per gli affitti
commerciali, per la sospensione dei tributi, da noi poche e scarne notizie su interventi che, è di tutta
evidenza, sono limitati, parziali, esitanti, non risolutivi, non in grado, in ogni caso, di dare fiducia per il
futuro prossimo.
Manca un filo diretto con la città, che non può essere solo quello delle apparizioni del Sindaco, occorre che
parlino anche gli assessori, occorre che parlino, ufficialmente, anche i consiglieri, anche quelli delle
minoranze, serve dare fiducia alla gente, servono rassicurazioni che devono arrivare da tutte le parti
politiche per dare fiducia, occorre far vedere l’unità di intenti, se c’è.
Occorre anche dare fiducia alla gente, vanificando i messaggi sui social fuorvianti: si deve dire che in città
non circola molta gente, ma sui social si parla di Festa di San Giovanni, di traffico impazzito.
Servirebbe che i vertici delle strutture preposte ai controlli rassicurassero le persone, i controlli ci sono, le
autovetture in circolazione hanno motivi previsti dalle norme: esigenze di salute, acquisti di prima
necessità, esigenze di lavoro, assistenza di anziani e approvvigionamento di persone in isolamento, acquisto
di giornali, sigarette, articoli per la comunicazione, ricariche telefoniche e prelievi dal bancomat, esigenze
per gli uffici aperti.
Non ci sono assembramenti, riunioni di persone, non c’è gente che passeggia, del resto il restringimento
degli orari e dei giorni lavorativi dei supermercati concentra il flusso della clientela.
Sono gli organi preposti al controllo a dover rassicurare la gente, per evitare che chiunque scriva creando
allarme.