Riciclia si rivolge al Tar contro il sindaco Piccitto e chiede le dimissioni dell'assessore Zanotto
La Concessionaria di riciclaggio della plastica di Ragusa, Riciclia, che pochi mesi fa istallò dei raccoglitori in alcuni supermercati della città, ha deciso di rivolgersi alla magistratura per contrastare le azioni, secondo loro, ostruzionistiche messe in campo dal sindaco Piccitto e dall’assessore Zanotto. Non solo “Il sindaco Piccitto – scrivono in una loro nota – si è sempre sottratto a qualsiasi dialogo per trovare una soluzione ragionevole con la nostra azienda, ma fa eco all’assessore Zanotto che ha ostacolato la nostra attività imprenditoriale, dichiarandola illegittima, e minacciando, per di più, sanzioni in caso di nostra gestione autonoma. Noi ci affidiamo alla magistratura, e se questa dichiarerà illegittima la nostra iniziativa, chiederemo scusa ufficialmente e rimuoveremo immediatamente i nostri eco conferitori da Ragusa. Ma se dichiareranno legittima la nostra iniziativa, pretenderemo le scuse ufficiali e le dimissioni dell’assessore Zanotto”.
In questi mesi, come raccontano quelli di Riciclia, sono riusci, grazie all’indispensabile collaborazione dei cittadini e dei supermercati del Gruppo Ergon, che ospitano i loro raccoglitori, a raccogliere ben 860 mila bottiglie di plastica, il che significa: meno conferimenti in discarica, con relativo risparmio per le casse comunali, riduzione della Tari per i cittadini, nonché l’emissione di buoni sconto per 17.000 €, fruiti presso i supermercati del gruppo Ergon. Questi i numeri, questi i risultati di un’iniziativa imprenditoriale messa a rischio dal Comune di Ragusa, che sta “rivendicando la gestione esclusiva degli imballaggi in plastica, riservandone il ciclo di recupero esclusivamente alla ditta Busso”, nonostante, spiegano nella loro nota: “La nostra attività venga svolta tra privati, su suolo privato e nel pieno rispetto della normativa di settore”.
Sulla scorta di tanti altri esempi analoghi sparsi per l’Italia, che piuttosto che venire ostacolati, vengono sponsorizzati ed incentivati dalle amministrazioni locali, i rappresentanti di Riciclia hanno deciso di rivolgersi al Tar affinché: “Un ostruzionismo del genere non venga replicato a nessun’altra società che vuole avviare una iniziativa imprenditoriale eco compatibile”.
Sulla vicenda erano intervenuti, lo scorso 9 settembre, con una dettagliata interrogazione, i consiglieri Giorgio Massari e Giovanni Iacono, i quali si domandavano e chiedevano al sindaco e all’assessore al rampo se il loro ostinarsi a considerare qualsiasi rifiuto urbano, plastica compresa, di proprietà del Comune di Ragusa non andava a ledere i diritti dei cittadini di poter fare impresa, ma soprattutto se questo atteggiamento non contraddiceva “la normativa europea e nazionale per il trattamento indifferenziato delle attività di riutilizzo, recupero e riciclaggio dei rifiuti e quelle di smaltimento degli stessi, soggetti le prime alla massima partecipazione e a regime di concorrenza e le seconde a regime di privativa”. Naturalmente come spesso accade quell’interrogazione cadde nel vuoto e adesso ci troviamo nella condizione di un privato che denuncia all’autorità giudiziaria il Comune e l’assessore all’Ambiente.