Niente più villette sul litorale, esulta Legambiente

È stato ap­pro­va­to in via de­fi­ni­ti­va il piano pae­sag­gis­ti­co di Ra­gu­sa, con nuove e ben de­fi­ni­te re­go­le per la tu­te­la del pae­sag­gio: una delle più im­por­tan­ti è senza dub­bio quel­la re­la­ti­va alle zone con li­vel­lo di tu­te­la 2 (art. 20) che con­sen­te nelle aree clas­si­fi­ca­te come zone E (agri­co­le) l’edi­fi­ca­zio­ne dei soli fab­bri­ca­ti ru­ra­li, da de­sti­na­re ad attività a sup­por­to dell’uso agri­co­lo del fondo, non­ché delle attività con­nes­se all’agri­col­tu­ra.

Per fab­bri­ca­to ru­ra­le ad uso ab­ita­ti­vo s’in­ten­de quel­la strut­tu­ra uti­li­z­za­ta quale pro­pria ab­ita­zio­ne dall’im­pren­di­to­re agri­co­lo. Pa­ri­men­ti sono con­sen­ti­ti i fab­bri­ca­ti ru­ra­li di ser­vi­zio: vale a dire quel­li stru­men­ta­li alle attività agri­co­le di cui all’art. 2135 del co­di­ce ci­vi­le. Quin­di nes­sun prob­le­ma per gli agri­col­to­ri e le im­pre­se agri­co­le vere che po­tran­no con­ti­nua­re ad ope­ra­re come prima.

Tra­pe­la sod­dis­fa­zio­ne dal cir­co­lo Le­gamb­ien­te di Ra­gu­sa “Il Car­ru­b­bo”: “come ab­bia­mo sem­pre af­fer­ma­to, e la Re­gio­ne Si­ci­lia lo cer­ti­fi­ca, per pro­teg­ge­re il pae­sag­gio dell’al­to­pia­no ibleo, che as­su­me così un va­lo­re costi­tu­zio­nal­men­te tu­te­la­to, non può es­se­re con­sen­ti­ta la re­a­li­z­za­zio­ne di nuove prime e se­con­de case ad uso ci­vi­le, in pas­sa­to spes­so rap­pre­sen­ta­te da lot­ti­z­za­zio­ni ab­usi­ve. L’unica possibilità per le chi vuole ab­ita­re in cam­pag­na ri­ma­ne il riuso e la ri­fun­zio­na­li­z­za­zio­ne del pa­tri­mo­nio ar­chi­tet­to­ni­co esis­ten­te (art. 42). Ques­te re­go­le, che do­vran­no es­se­re fatte ris­pet­ta­re im­me­dia­ta­men­te dalla So­prin­ten­den­za, entro due anni do­vran­no es­se­re re­ce­pi­te dai piani re­go­la­to­ri. Fi­nis­ce così una stagio­ne di as­sal­to al ter­ri­to­rio, spe­cu­la­zio­ni edi­li­zie e dis­tru­zio­ne di quei pae­sag­gi che ci in­vi­dia­no in tutto il mondo ed in­izia una nuova stagio­ne di re­cu­pe­ro e ri­qua­li­fi­ca­zio­ne del pae­sag­gio che passa at­tra­ver­so l’ab­bat­ti­men­to delle di­ver­se lot­ti­z­za­zio­ni ab­usi­ve in­di­vi­dua­te e san­zio­na­te dalla Re­gio­ne Si­ci­lia e della ma­gis­tra­tu­ra, prima fra tutte quel­la delle 5 vil­let­te di San Gia­co­mo. La va­rian­te all’art. 48 quin­di non è altro che una presa d’atto conseguen­te all’ap­pro­va­zio­ne del piano pae­sag­gis­ti­co. Va ap­pro­va­ta dal con­siglio co­mu­na­le senza tanti in­du­gi, al­tri­men­ti verrà un com­mis­sa­rio a farlo”.

di Redazione27 Giu 2016 11:06
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