Vittoria. La Polizia arresta un “topo” d’appartamento
Bousrih Adem è nato a Vittoria 19 anni fa e seppur giovanissimo vanta ben quattro precedenti per reati contro il patrimonio.
Nell’aprile 2013 un altrettanto giovane cittadino denunciò di avere subito un furto presso la sua abitazione. Gli vennero asportati due computers, uno portatile ed uno fisso. Aveva lasciato la sua abitazione alle 11 del mattino, chiudendo regolarmente a chiave la porta, in via R. Pilo; al suo ritorno, alle 17 circa trovava tutto a soqquadro e si accorgeva che ignoti ladri erano entrati dalla porta sul terrazzo ed avevano asportato i due computers, Apple ed Acers e bigiotteria varia causandogli un danno di circa 2.500 euro.
La Polizia era intervenuta immediatamente sul posto ed aveva svolto approfonditi accertamenti. La Polizia Scientifica aveva eseguito rilievi descrittivi, fotografici e dattiloscopici, rinvenendo sull’anta di una finestra dell’immobile che era stata forzata dal ladro, l’impronta papillare di un dito.
Immesso in banca dati, il frammento utile di impronta papillare è risultato appartenere a BOUSRIH Adem, fotosegnalato dal Commissariato di Vittoria già nel 2010.
Tale importante riscontro è stato comunicato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa che ha inoltrato al Giudice per le Indagini Preliminari richiesta di applicazione di misura cautelare.
Quest’ultimo, ritenendo sussistere i gravi indizi di colpevolezza così come emerge dalla informativa della Polizia che permette di ritenere con plausibile ragionevolezza come l’autore del fatto sia l’odierno arrestato e ritenendo sussistere il concreto ed attuale pericolo di reiterazione di reati della stessa specie, in considerazione dei numerosissimi precedenti specifici dell’indagato, che dimostra una personalità sprezzante ed indifferente alle prescrizioni di legge, oltre alla gravità nelle modalità di commissione dell’azione, dell’orario di consumazione, in pieno giorno, che dimostrano spregiudicatezza e rendono attuali i rischi da garantire in via cautelare ha applicato a BOUSRIH la misura degli arresti domiciliari.
Il provvedimento è stato notificato all’indagato a Catania, presso l’Istituto Penale per Minorenni dove sconta una pena definitiva in ordine a tre fatti di reato.