Il degrado a Scogllitti. La replica all’assessore Avola dei consiglieri Cirica e Caruso
“Siamo stati tacciati dall’assessore sospeso Salvatore Avola, lo stesso che si è occupato di Scoglitti in questi anni, di non dire la verità, di essere strumentali, di essere venuti allo scoperto solo ora allo scopo di utilizzare le nostre denunce come merce di scambio politica, per chissà cosa poi lo sa solo lui. Scoglitti, infatti, secondo quanto sostiene l’assessore sospeso Salvatore Avola, non avrebbe mai attraversato un periodo di fulgore come quello attuale, anche se ci troviamo a pochi passi dalla stagione invernale. Addirittura, Avola, sempre l’assessore sospeso, ci ha redarguiti dicendo che avevamo preso un abbaglio grosso quanto una casa, giusto se vogliamo lasciare stare gli altri insulti in politichese di cui siamo stati fatti oggetto, perché l’attività di manutenzione nella borgata aveva preso il via giusto qualche giorno prima della nostra denuncia. Volete sapere come stanno le cose? Basta guardare le foto che abbiamo realizzato in giro ieri, non dieci settimane fa, per avere contezza dello stato di salute della frazione”. Lo dicono i consiglieri comunali Santo Cirica e Franco Caruso che tornano a battere sul tasto della desolazione che riguarda da vicino la frazione rivierasca di Vittoria. “Purtroppo, gli scatti fotografici – aggiunge – dicono tutt’altro. E speriamo che l’assessore sospeso Avola non voglia contestare pure quello che risulta in maniera evidente dalle immagini. Altro che cura del verde pubblico. Da queste parti, il decoro delle siepi e delle zone a verde attrezzato manco si ricordano più che cos’era visto che da tempo, ormai, non si vedono gli addetti. Per non parlare, poi, del discorso legato all’abbandono di strutture emblematiche, così come avevamo denunciato nel nostro intervento originario, vale a dire il campetto della scuola Sciascia e l’impianto sportivo Andolina. L’assessore sospeso Avola prima di dipingerci come bugiardi, così ha detto lui stesso, farebbe bene a muovere due passi da queste parti e a rendersi conto di come stanno effettivamente le cose. Soltanto dopo, forse, potrà parlare con cognizione di causa”.