Liberi consorzi dei Comuni. On. Ragusa: “Bisogna aggregarsi, è l’unica via”
“L’unico percorso possibile è quello dell’aggregazione. Indebolire l’area iblea non ha senso quando la concorrenza sistemica sarà con le città metropolitane e con le altre realtà consortili siciliane in via di creazione”, dichiara l’onorevole Orazio Ragsua.
“Dobbiamo lavorare tutti assieme per aggregare. Ancora di più. E non certo per vedere sminuire il nostro potere contrattuale nei confronti delle città metropolitane e delle altre realtà che si andranno a costituire nell’isola”. E’ il senso della riflessione a voce alta fatta dal deputato regionale Orazio Ragusa sui liberi consorzi tra i comuni dopo avere preso atto che, in provincia di Ragusa, ancora a distanza di mesi, non si è compreso che questo è l’unico percorso sostenibile, percorso che ha bisogno di essere rafforzato piuttosto che dovere fare i conti con tentativi di indebolimento.
“E il tutto – afferma l’on. Ragusa – parte dalla logica istitutiva della norma che ha soppresso le Province per istituire le nuove realtà. Che senso avrebbe avuto battersi, così come accaduto nei mesi scorsi, per aumentare la soglia minima di un singolo consorzio sino a 180mila residenti? L’obiettivo, su cui anche io mi sono speso a Palermo, era di evitare che le piccole province venissero scorporate o depauperate. In queste settimane non ho detto niente a tal riguardo perché pensavo che, alla fine, sarebbe stato il buon senso a prevalere. Portare avanti percorsi differenti non arrecherà nulla di positivo al nostro territorio. Qui non è un problema di leadership di una città di uno stesso territorio rispetto ad un’altra. La concorrenza sistemica dobbiamo farla con le altre zone della Sicilia: con le città metropolitane da un lato, lo ripeto ancora una volta, e con i consorzi di comuni che si andranno a costituire dall’altro. Non solo dovremmo cercare, come area iblea, di far risaltare la nostra cultura, le nostre tradizioni nella loro integralità, ma anche di puntare ad aggregare altri comuni che in questo percorso potrebbero condividere il nostro stesso modo di crescere e di puntare in alto”.
“Alcuni centri del Siracusano, ad esempio – aggiunge l’on. Ragusa – potrebbero essere interessati ad aggregarsi al consorzio dei comuni iblei. Lo stesso dicasi per un centro limitrofo al nostro territorio come Mazzarrone. Sono soltanto ipotesi di lavoro, beninteso, ma dovrebbero farci comprendere bene quale l’azione che saremo chiamati a svolgere. Anche perché questo territorio si è sempre distinto a livello economico e culturale. Se adesso questa area si ampliasse, è chiaro che il nuovo consorzio potrebbe competere con gli altri per ottenere più chance di portare a casa le risorse finanziarie che, prossimamente, saranno messe a disposizione. A maggior ragione adesso che l’area iblea può contare su certe infrastrutture, a partire dall’aeroporto di Comiso, per non parlare del porto di Pozzallo o del grande mercato di Vittoria, dove, inoltre, nascerà l’autoporto (per non dir nulla del fatto che a breve saranno avviati i lavori dell’autostrada), dovremmo pensare a dividerci? Ma che senso avrebbe? Ecco perché invito tutti ad avviare un cammino attento di riflessione su una questione nodale per il nostro futuro. Non possiamo permetterci errori. Perché non ci sarà la possibilità di rimediare”.