118. Proteste bipartisan contro la riduzione del monte ore
“Non appoggeremo questo gioco al massacro – dichiara l’on Pippo Digiacomo -. Non consentiremo modifiche sui contratti dei lavoratori del 118”. La situazione è critica per i dipendenti della Seus (la società che gestisce il 118 in Sicilia, ndr.), già tre anni fa i 3000 autisti del 118 rinunciarono ognuno a 10 mila euro di straordinari accumulati, il tutto per essere finalmente assunti a tempo pieno. Oggi la Seus vuole ridurre le ore lavorative, con dei contratti part-time. “Siamo certi – dichiara Gianni Lauretta, segretario del circolo cittadino Pippo Tumino – che i nostri rappresentanti politici alla Regione saranno in grado di trovare una soluzione con riferimento agli esuberi emersi, considerando che le ambulanze medicalizzate prima potevano contare su un equipaggio di 4 addetti (un medico, un infermiere e due autisti soccorritori) mentre da qualche tempo è stato deciso di rinunciare ad un soccorritore diminuendo l’equipaggio a tre unità”.
Ma la protesta è bipartisan, infatti, anche Roberto Di Mauro, presidente dei parlamentari del Partito dei Siciliani MpA all’Ars, dichiara: “il taglio drastico delle ore per gli operatori del 118, cui si paventa di ridurre il contratto di 6 ore settimanali, unito all’azzeramento delle cariche interne, mette a serio rischio la funzionalità del servizio e la serenità occupazionale di decine di operatori. La vicenda era già stata chiarita da tempo in Commissione Sanità ma è evidente che Crocetta gioca allo sfascio”.
“Già ad agosto dell’anno scorso – ricorda Di Mauro – Crocetta aveva sollevato uno dei suoi tanti polveroni mediatici parlando di fantomatici massicci esuberi fra il personale del 118, salvo poi essere clamorosamente smentito dai dirigenti del Servizio che avevano depositato in Commistione dati inoppugnabili di indirizzo diverso”.
Le speranze adesso non posso che ricadere sul nuovo direttore generale della Seus, Angelo Aliquò, che si insedierà il prossimo 2 febbraio.