Assegni falsi ed evasione, manette per un modicano
I militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ragusa hanno arrestato un giovane modicano per essere evaso dai domiciliari e aver speso due assegni apponendovi nome e firma falsi. Qualche giorno fa da una banca di Ragusa il direttore chiama sul numero unico europeo di pronto intervento 112. Risponde l’operatore del Comando provinciale carabinieri di Ragusa. Il bancario riferisce che presso la sua filiale c’erano due stranieri presentatisi per cambiare due assegni, ma che questi, dal controllo dei numeri seriali, risultavano smarriti lo scorso anno. Immediatamente l’operatore, ipotizzando la flagranza di vari gravi reati, mandava sul posto un’autopattuglia dell’aliquota radiomobile di Ragusa. I due radiomobilisti, entrati in banca acchiappano i due stranieri, due albanesi, li caricano in auto e li portano in caserma. Qui giunti, però, si accorgono che le cose non sono esattamente come appaiono. I due giovani sembrano tutt’altro che due delinquenti ma- si sa – i truffatori si presentano sempre bene e l’abito non fa il monaco. Ma i due raccontano una storia piuttosto dettagliata e verosimile. S’erano recati in banca per cambiare un assegno che uno di loro aveva ricevuto qualche giorno prima da un ragazzo di Modica quale contropartita di due rapporti sessuali che avevano consumato nell’auto dell’albanese nelle campagne intorno a Scicli. Nella seconda occasione, i due s’erano dati appuntamento a Scicli davanti al cinema, dove il modicano era arrivato a bordo di uno scooter. Ma al ritorno, per la forte pioggia, l’aveva accompagnato a Modica e avevano lasciato il ciclomotore a Scicli con l’impegno da parte dello straniero di riportarglielo alla prima occasione utile. Tant’è che l’albanese s’era tenuto le chiavi. L’“Albanian gigolò” aveva, per i due rapporti, ricevuto due assegni, uno da trecento e uno da quattrocento euro. Il povero ragazzo, rimasto disoccupato in Italia, s’era deciso di campare in questa maniera. I carabinieri della Radiomobile, coadiuvati da quelli della Tenenza di Scicli, verificavano subito la presenza del mezzo e la corrispondenza delle chiavi, risalendo subito alla proprietaria, madre di una loro vecchia conoscenza, un giovane che aveva vissuto anche a Ragusa ed è noto per i suoi precedenti comportamenti fraudolenti. Scoprivano altresì che al momento era ai domiciliari a Modica. Per procacciarsi il sesso era quindi evaso per ben due volte! Il blocchetto degli assegni era stato smarrito l’anno scorso da una donna di Ragusa. Probabilmente rinvenuto dal modicano o da qualche suo conoscente, era stato usato per truffare l’improvvisato “prostituto”. I militari dell’Aliquota radiomobile di Ragusa, hanno quindi denunciato il giovane alla Procura della Repubblica di Modica ipotizzando i reati di indebito utilizzo di mezzi di pagamento, truffa, evasione e falsità materiale commessa dal privato in atti pubblici. I militari hanno altresì proposto il soggetto per un’idonea misura cautelare. Il procuratore della Repubblica di Modica, dott. Francesco Puleio, condividendo le ipotesi dei carabinieri, ha richiesto al giudice di arrestare il trentaquattrenne modicano e di sottoporlo nuovamente agli arresti domiciliari per questi nuovi reati (gli arresti a cui era soggetto stavano infatti scadendo). Ieri mattina i militari dell’Arma ragusani con quelli della Stazione Carabinieri di Modica si sono presentati a casa del truffatore e lo hanno arrestato e ri-sottoposto ai domiciliari.