Territorio: Il gruppo che non vorrebbero
Arriva all’Ars il caso “Territorio”. Se ne parla nei TG e sulle testate giornalistiche on line dove scatena il dibattito con decine di commenti. Cosa sta accadendo? Nello Dipasquale, leader sul campo del Movimento, affiancato dalla guida carismatica Salvo Andò, non accetta di far parte del Governo Crocetta ma quello che è ancora peggio per gli osservatori ortodossi, non abiura del tutto le sue origini democristiane e pidielline e decide di restare alla finestra costituendo un gruppo autonomo all’Ars. Il problema è che, per regolamento, i gruppi devono avere almeno 5 deputati e quelli che fanno riferimento a Territorio sono solo 4. Dipasquale non demorde e chiede una deroga per portare in parlamento il suo gruppo in modo autonomo. A questo punto scatta la polemica: un neo deputato, l’ex questore Malafarina, preso dal listino di Crocetta ma che vanta solo una manciata di preferenze( una settantina in tutto) attacca frontalmente sia Diapsquale che il suo movimento accusandolo di trasformismo ed opportunismo. Sui siti che si occupano della questione si apre il dibattito che, come sempre accade, va oltre alla notizia scendendo nel personale e sfiorando più volte i limiti della decenza politica. A noi questo non interessa anche perché leggendo attentamente i commenti, ci sembra di riconoscere i soliti frequentatori del web che non perdono occasione per fare protagonismo. Ci occupiamo invece della questione politica. Dipasquale è un deputato della nostra provincia ed è importante sapere quale sarà il suo futuro considerando il fatto che,al momento, sembra l’unico ragusano a poter far parte della compagine amministrativa. Se così fosse, senza lanciarci in valutazioni sulla sua opera in qualità di sindaco di Ragusa, siamo certi che se la potrebbe cavare meglio dei tanto decantati tecnici che Crocetta vuole imporre. Infatti di magistrati che curano la salute dei siciliani, di professori di economia che si interessano di beni culturali, di avvocati che gestiscono i bilanci regionali e cosi via ne abbiamo piene le tasche. Dunque Dipasquale fa parlare di se a livello regionale perche, da testardo come è sempre stato, va avanti senza curarsi di nessuno. Infatti senza attendere deroghe già oggi si è riunito il gruppo parlamentare all’ARS di TERRITORIO. Presenti. Anselmo,.Vullo, Dipasquale e Greco oltre all’on. Andò,’ Presidente del Movimento. I Parlamentari hanno indicato come capogruppo Nello Dipasquale riservandosi di nominare il vice capogruppo in un momento successivo. “Appena insediati – dichiarano i quattro parlamentari – provvederemo subito alla DECURTAZIONE dell’indennità di carica, rinunceremo ad eventuali RIMBORSI ELETTORALI che riguardino il nostro gruppo, così come rinunceremo all’utilizzo di macchine blu ed autista al seguito.Da tempo diciamo-prosegue Dipasquale -che i partiti sia a livello regionale che nazionale debbano rinunciare al finanziamento pubblico, le nostre campagne elettorali sono state affrontate con risorse proprie, in alcuni casi anche accendendo dei mutui. All’interno del nostro movimento facciamo politica con le nostre risorse che provengono esclusivamente dal tesseramento, riteniamo che sia giunto il momento di eliminare il finanziamento pubblico ai partiti,ed utilizzare queste ingenti risorse per le persone più disagiate” Parole quanto mai azzeccate ma rappresentano un colpo duro all ’organizzazione politica che ha sempre gestito Palermo. Queste affermazioni sembrano anche una dichiarazione di guerra ad oltranza. Dipasquale in barba a tutte le lamentele lancia un messaggio: siamo indipendenti anche se stiamo con Crocetta e diciamo la nostra in ogni occasione. Poi se dobbiamo fare delle valutazioni in un momento in cui il nuovo governo regionale, appena sarà fatto, verrà trascinato da una parte all’altra e la posizione di rappresentante di un gruppo importante per stabilire maggioranze ed accordi è molto ambita e può portare maggiori benefici al “territorio” sia esso politico che geografico