Accordo Pd-Dipasquale imbarazzante per Calabrese
L’accordo formalizzato tra il candidato del Partito Democratico alla presidenza della Regione e l’ex sindaco di Ragusa deve aver messo il segretario cittadino di quel partito in uno stato di profondo disagio.
Rosario Crocetta chiederà ai suoi sostenitori di appoggiare la candidatura di Nello Dipasquale a Sala d’Ercole, non nella lista del Pd ma direttamente in quella per il Presidente. Per Calabrese, che negli ultimi sette anni non ha fatto altro che lottare contro Dipasquale, non solo deve essere una situazione imbarazzante, ma potrebbe rappresentare un buon motivo per lasciare il partito.
Valutazione che il segretario cittadino e la componente che a lui fa capo stanno affrontando in queste ore.
A nulla sarebbe servito l’incontro che Crocetta e Calabrese hanno avuto sabato sera, durante il quale l’ex sindaco di Gela avrebbe offerto al consigliere comunale, in caso divenisse presidente della Regione, la rassicurazione di essere il prossimo candidato a sindaco per la città di Ragusa.
A Calabrese deve essersi presentato mentalmente questo scenario: Crocetta Presidente della Regione, Nello Dipasquale deputato all’Ars (se non addirittura assessore) e lui concorrente alla carica di primo cittadino sostenuto sì dal Partito Democratico, ma anche da Nello Moriarty Dipasquale. E non bisogna essere certo Sherlock Holmes per capire che quel posto, dallo stesso Dipasquale, è stato promesso al vicesindaco Giovanni Cosentini (ma anche all’assessore Francesco Barone e all’ex assessore Sonia Migliore… se non addirittura all’ex presidente del Consiglio Provinciale Giovanni Occhipinti). Insomma, non si sa di preciso a chi, ma il posto è già “impegnato” e la prenotazione non è a nome “Calabrese”.
Inoltre con quale coraggio il segretario cittadino del Pd potrebbe andare a chiedere voti per le regionali a favore del suo più acerrimo nemico? Quale credibilità manterrebbe, per le amministrative, quando l’eterno rivale Dipasquale si troverebbe, da deputato, a stare sullo stesso palco insieme a lui a sostenere una candidatura frutto di un “peccaminoso” accordo? Visti i precedenti, tra l’altro, non crediamo che sarebbe disposto a fidarsi oggi per un accordo proiettato alla primavera del 2013.
Pare che il partito ragusano, la cui corrente maggiore è proprio quella che fa riferimento a Calabrese, intenda sottoporre queste argomentazioni a Crocetta ed al segretario regionale Lupo. Se non addirittura imporre l’aut aut: fuori Dipasquale dalla coalizione o fuori l’intero partito di Ragusa.
Queste dovrebbero essere le comunicazioni di una conferenza stampa che si terrà questo lunedì mattina presso la segreteria provinciale del Partito Democratico.
Ma le preoccupazioni che attanagliano Calabrese ed i suoi non sono limitate solo a quest’area dei democratici iblei. Ad essere preoccupati anche i deputati uscenti. Digiacomo e Ammatuna in quale lista saranno? E l’ex senatore Gianni Battaglia?
Quest’ultimo, invece, sarebbe pronto ad accettare la sfida. “Vediamo quanto vale Dipasquale e quanto noi – avrebbe detto nel corso di una recente assemblea – battiamolo sul campo e rispediamolo al mittente”.
Battaglia, che ai tempi dei Ds era presidente nazionale del partito, vorrebbe misurare la propria forza e quella del Pd contro quella dell’ex sindaco per dimostrare che, anche se i tempi sarebbero favorevoli all’antipolitica, è la coerenza nei confronti dell’elettorato a premiare.
Proprio sul principio della coerenza, infatti, si basa la considerazione di Calabrese: se entrambi restassero nelle posizioni originarie (cioè lui al centrosinistra e Dipasquale nel centrodestra) potrebbero davvero far vedere il loro valore senza doversi trovare nell’imbarazzante condizione di essere vicendevolmente ipocriti alleati.
di Redazione02 Set 2012 21:09
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