Codice della strada: Una stangata per pochi, se …..

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 L’inasprimento delle sanzioni previsto dal nuovo Codice della strada rischia di trasformarsi in una stangata per pochi, se non sarà accompagnato da un reale incremento dei controlli lungo le strade. Lo afferma il Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons, commentando le novità su cui il Senato ha dato ieri il via libera definitivo.

“Il giro di vite contro l’uso dei cellulari alla guida, la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti, e i provvedimenti in tema di monopattini rappresentano nell’insieme misure positive ma che rischiano di non produrre gli effetti sperati sul fronte della sicurezza stradale – spiega Tanasi – Questo perché qualsiasi nuova regola o inasprimento delle sanzioni verso i trasgressori resta lettera morta se sulle strade i controlli scarseggiano: basti pensare che secondo gli ultimi dati Istat nel primo semestre del 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, si registra in Italia un aumento del +0,9% del numero di incidenti stradali con lesioni a persone e dei feriti (+0,5%), mentre le vittime sulle strade salgono addirittura del +4%, con punte del +7,9% proprio sulle strade urbane, quelle che necessiterebbero di maggiore vigilanza”.

Sugli automobilisti italiani, oltre alle nuove sanzioni previste dalla riforma del Codice, incombe anche l’aggiornamento biennale degli importi delle multe, con la proroga decisa dal governo nel 2020 che scadrà a fine 2024 – ricorda il Codacons.

In caso di aggiornamento delle sanzioni basato solo sugli ultimi due anni, così come previsto dall’art. 195 del Codice della strada, l’incremento medio delle multe che scatterà dall’1 gennaio 2025 si attesterà attorno al +6%, con effetti compresi tra +3 euro e +51 euro a multa se si considerano solo le violazioni più frequenti – calcola il Codacons – Del tutto improbabile che il governo opti per un aggiornamento quadriennale delle sanzioni (2020-2024) poiché lo stesso equivarrebbe ad un maxi-rincaro degli importi del +17,6%.

Ma il Codacons solleva anche altre due questioni: nel caso in cui la stretta imposta dal nuovo Codice della strada entrasse in vigore entro l’anno, gli importi delle nuove sanzioni subirebbero aumenti già dal prossimo gennaio come effetto del possibile aggiornamento biennale delle multe? E perché il governo, se da un lato introduce una stretta in tema di sicurezza stradale, dall’altro dimentica di varare l’Osservatorio sulle multe stradali (in capo al Mit) introdotto dal decreto legge P.a. bis del 2023 e che sarebbe dovuto entrare in funzione entro novembre 2023, con il compito di realizzare una relazione annuale “contenente in particolare i dati relativi agli incidenti stradali e alla regolarità e trasparenza nell’utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie e nell’uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità”?

di Redazione21 Nov 2024 23:11
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