Ma devo fare ammenda!
Sulla vicenda partenariato al Castello di Donnafugata ogni giorno si aggiungono nuove prove per affermare che siamo di fronte ad una manovra particolarmente dettagliata, articolata in molti mesi di incontri con funzionari e esperti del Comune, che alla fine esproprierà l’Amministrazione di uno dei suoi beni più preziosi. Dal punto di vista formale, il consigliere Firrincieli, unico a dire qualcosa, ci fa sapere, infatti, che la proposta progettutale avanzata dalla Logos, esperta in formazione professionale, e dalla Civita, sezione siciliana, consta di ben 122 pagine. Il che fa capire quanto detto in precedenza : i proponenti vi lavorano da mesi. Dal punto di vista politico Firrincieli dichiara che la scelta che si vuole compiere ha una ricaduta importante sul cespite, forse più prestigioso al momento in possesso del patrimonio immobiliare del nostro Comune, forse il più visitato in Sicilia, a parte i parchi regionali, l’unico che nel 2023 ha portato nelle casse del Comune 622mila euro. Ora con questa proposta il canone per l’ente sarebbe di appena 30 mila euro annui! Siamo quindi d’accordo con Firrincieli sul fatto che non si può liquidare tutto in un mese come se nulla fosse. Senza chiedere un parere al vero proprietario e cioè il Consiglio Comunale. Io però mi sono preso la briga di leggermi le 122 pagine redatte dal duo Logos/Civita e vi posso assicurare che almeno la metà sono mere descrizioni dei beni, infilandoci dentro Unesco, centro storico e famiglia Arezzo. Ma devo fare ammenda. Non c’è quello che temevo. Nonostante la consegna al privato, nel progetto non c’è il vero e proprio mercimonio! Almeno per ora. Si capisce, secondo me, che invece è stata l’amministrazione a preparare ” il pacco dono” perchè nel tempo ha mostrato l’incapacità, assoluta, di gestire il bene nonostante la schiera di grandi esperti e consulenti. Tra parentesi la nuova gestione dovrà caricarsi dell’architetto Iacono. Dunque senza ristorazione, senza apericena, almeno per ora, il duo Logos Cività, intende prendersi una begha che solo il pubblico può gestire. Certo ci sono 700 mila euro e questi fanno gola ma non sarà così facile senza poter contare sulle entrate della ristorazione di livello. I festival fruttano poco!. Resta però la protesta! Se volessi fare una manifestazione al castello a chi dovrò chiedere?. E se faccio antipatia alla Logos me la fanno fare lo stesso. ?. Poi la questione della “faccia di bronzo” resta e viene rafforzata. Perchè il Comune, sentendo il peso del Castello, non ha fatto per primo un bando? La solita storia. Ma ne parleremo ancora .